Monster Energy Supercross 2 - recensione
Il flow delle due ruote.
Di Monster Energy Supercross 2 abbiamo già parlato in maniera piuttosto ampia nell'articolo dedicato alla nostra prova di qualche settimana fa. In questi giorni abbiamo avuto però la possibilità di giocare su PS4 la versione definitiva del secondo capitolo dedicato al campionato ufficiale di Supercross, ancora una volta sviluppato da Milestone.
Come già vi abbiamo raccontato, il Supercross differisce in maniera abbastanza sostanziale dal Motocross, con circuiti spesso all'interno di arene chiuse, piste più tecniche e compatte ma soprattutto la necessità di trovare il "flow" in maniera alquanto precisa. Andare col gas a manetta e volare verso il traguardo, incuranti della conformazione di ogni singolo tracciato, non è assolutamente l'approccio che si può utilizzare all'interno di Monster Energy Supercross 2.
Ed è proprio dal concetto di "guida tecnica" che gli sviluppatori italiani sono partiti per migliorare quanto di buono si era già visto all'interno del primo capitolo della serie. Possiamo affermare senza mezzi termini che il secondo capitolo di Monster Energy Supercross va a raffinare il gameplay e nello stesso tempo aggiunge alcuni dei contenuti che erano stati richiesti dalla comunità nei mesi immediatamente successivi al rilascio del primo gioco.
Ecco quindi che lo scrub (tecnica che serve per ridurre il tempo in aria dopo un salto) è diventato completamente manuale, lasciando la totale libertà decisionale al giocatore su come e quando utilizzarlo; la fisica della moto, seppur non ancora perfetta, impostata sul livello "realistico" è più responsiva e tecnica, chiedendo ai giocatori maggiore attenzione nel dosaggio di freno e acceleratore prima di curve e salti.
A questi elementi cardine dell'esperienza si aggiunge una deformazione del terreno più gradevole, in grado di modificare la sua conformazione tenendo conto della superficie su cui si corre e delle eventuali interferenze atmosferiche, anche se bisogna rilevare che a livello di puro gameplay il team deve ancora lavorare sulla differenza di guidabilità tra le diverse superfici.
Queste peculiarità, unite alla possibilità di usufruire del nuovissimo "Flow Aid" (una linea immaginaria che mostra il "flow" ideale su ogni tracciato), rende l'esperienza ludica di Monster Energy Supercross 2 appagante e divertente, sia che si scelga di giocarlo in maniera morbida e tendente all'arcade, oppure guardando più alla simulazione con marce manuali, freni separati e fisica avanzata.
Ovviamente non stiamo parlando di un prodotto perfetto, andando ad analizzare nel dettaglio alcuni elementi del gioco notiamo ancora qualche bizzarria a livello di collisioni, soprattutto nelle fasi iniziali della gara; proprio in questi precisi frangenti si percepisce la sensazione di avere tra le mani una moto ancora troppo "leggera", soprattutto se parliamo di una due ruote "450". Inoltre, abbiamo notato che l'intelligenza artificiale, seppur buona nel suo complesso, spesso e volentieri tenda a essere troppo sbilanciata verso l'alto o viceversa.
Arricchito in maniera più decisa è tutto quello che fa da corollario al gameplay, con una serie di aggiunte apportate sia alle modalità di gioco che alla personalizzazione estetica del nostro alter ego. Partendo proprio da quest'ultimo elemento, abbiamo constatato che l'editor di pilota e moto è stato sensibilmente incrementato. Molti degli oggetti che potremo sbloccare dovranno essere comprati con la valuta in game guadagnata principalmente all'interno della modalità carriera. Capi di abbigliamento e pezzi della moto sono riproduzioni fedeli di prodotti realizzati da case molto vicine a questo sport, come ad esempio Acerbis, Alpinestars o AGV.
Non manca qualche oggetto un po' più esotico e data la loro particolarità, questi elementi non basta comprarli ma vanno sbloccati in due differenti modi: attraverso il superamento di determinate sfide o al raggiungimento di un determinato livello di fama. Qualche perplessità in più rimane invece sulla fisionomia del pilota: i volti prestabiliti non sono tantissimi, così come i dettagli per rendere l'alter ego il più verosimile possibile alla vostra controparte reale (barba, capelli e persino tatuaggi).
La fama, citata poche righe qui sopra, è il classico livello di esperienza camuffato sotto nome differente, una barra che potremo incrementare facendo quasi qualsiasi cosa all'interno del gioco. Uno dei modi migliori per salire è sicuramente quello di giocare la carriera, scelta che vi permetterà di vestire i panni del pilota che dalla categoria "250" Est o Ovest, punta a diventare il campione incontrastato della categoria regina, la "450".
Questa modalità ci permette di organizzare, di settimana in settimana, la vita del nostro pilota. I giorni di riposo devono così essere alternati a quelli di allenamento o di sfida contro altri rivali, incontri con la stampa, con i fan oppure svolgere attività promozionali. Tutto interessante sulla carta, peccato però che dopo alcune settimane virtuali il tutto diventi piuttosto ridondante e monocorde.
Le animazioni delle attività collaterali alla pista offrono sempre la stessa cut scene (sì, sempre la stesse), così come le sfide che servono per diminuire la propria rivalità con un avversario non hanno riscontri tangibili all'interno della pista. L'unico punto che ci ha convinto è quello riguardante le sfide allenamento (base e avanzate), che offrono stimolanti challenge da superare con il classico risultato di una, due o tre stelle in base alla performance.
Stesso discorso vale per quello che fa da contorno alla gara. Cutscene, scene di presentazione e tutto quello che precede l'abbassamento dei cancelletti, è sempre tutto troppo simile, abbassando così l'attenzione del giocatore fino alla partenza della gara, oltre ad aumentare sensibilmente gli "skip".
In aggiunta alla Carriera si potrà giocare all'interno di un evento singolo, in modalità time attack oppure giocare un campionato con piloti e moto ufficiali. Torna anche l'area free roaming chiamata Compound, questa volta ambientata all'interno di una campagna tipicamente americana e più grande della precedente, contenente alcune piste sia di MX che di Supercross (da sbloccare attraverso il raggiungimento di determinati obiettivi).
All'interno di quest'area, meteo variabile e ciclo giorno/notte renderanno l'esperienza più immersiva, dando al giocatore la possibilità di allenarsi in tutte le condizioni possibili, provando anche a superare delle sfide. Non manca ovviamente l'editor dei tracciati, arricchito da un nuovo wizard più esaustivo del precedente, e che permette ancora una volta di poter creare e condividere tracciati online.
Parlando di online il comparto multigiocatore di Monster Energy Supercross è piuttosto minimalista. Oltre alla classica gara veloce, sarà semplicemente possibile creare una lobby per una partita personalizzata. Difficile dire come si comporterà il net code una volta che i server diverranno pubblici, né quanto gli stessi saranno popolati: eventualmente, ci torneremo in un secondo momento.
Dal lato tecnico, grazie alla sempre maggiore conoscenza dell'Unreal Engine da parte di Milestone, Monster Energy Supercross 2 offre una qualità visiva piuttosto gradevole. Nonostante qualche incertezza, i modelli delle moto e dei piloti sono piuttosto dettagliati, così come le varie piste e un bordo pista decisamente più ricco del precedente capitolo. Anche le animazioni in sella alla moto ci sono sembrate più ricche, senza contare la possibilità di esultare (tramite la pressione di alcune combinazioni di tasti) se si taglia il traguardo nelle prime tre posizioni.
Se per quanto riguarda il frame rate, su PS4 abbiamo giocato Monster Energy Supercross 2 a 30fps solidi, sotto il profilo audio il rumore delle moto non ci ha convinto pienamente, così come la telecronaca, che ci è sembrata un po' sprecata essendo relegata unicamente alla presentazione di ogni singola tappa del campionato. Abbiamo anche purtroppo notato che in alcune fasi di caricamento (ancora un po' troppo frequenti) l'audio si blocca, e questo porta a dei fastidiosi effetti sonori durante la gara.
Nel complesso possiamo comunque sottolineare la volontà da parte di Milestone di aver ascoltato la community per offrire un prodotto migliore del precedente. Lo sforzo si vede, e dal lato del gameplay i miglioramenti sono percepibili; rimane solo quell'ultimo sforzo da fare per rendere il tutto più coeso e far fare il salto definitivo ad un serie che, al di là di tutto, rimane decisamente divertente da giocare.