"Monster Hunter non è hardcore".
Per i giapponesi il co-op semplifica il gioco.
Ryozo Tsujimoto e Kaname Fujioka, creatori e produttori della serie Monster Hunter, hanno dichiarato che il gioco non è visto come un prodotto hardcore in Giappone, ma semplicemente come un action adventure.
Tsujimoto ritiene che la natura co-op sia la chiave affinchè il gioco venga apprezzato anche dagli utenti meno esperti.
"A dire il vero Monster Hunter non è mai stato visto come una serie hardcore in Giappone. A causa dell'approccio cooperativo, uno o due dei giocatori non devono essere particolarmente esperti, gli altri possono seguirli e condurli sul loro livello. Poichè il gioco non premia la gente in base al contributo e non ci sono sistemi di conteggio dei danni o statistiche su chi abbia ucciso cosa, una volta che una missione è completata chiunque è un vincitore e ottiene una ricompensa analoga. Volevamo che fosse così in modo che i nuovi giocatori potessero entrare ed essere guidati dai cacciatori con maggiore esperienza".
Parlando nel corso di un evento relativo a Monster Hunter Tri tenutosi a Londra, i due hanno parlato del fatto che la serie sia alla ricerca di una nuova audience attraverso il Wii, incoraggiando i meno esperti a cimentarsi in qualcosa di nuovo. Parlando del successo di critica per titoli come Deomon's Souls e lo stesso Monster Hunter, Kaname ha sottolineato che ci sono sempre stati giocatori che apprezzano la sfida.
"Non penso sia un fenomeno nuovo - ci sono sempre stati questi giocatori. Quello che è cambiato è la natura della community. Mentre una volta questi utenti erano isolati, ora possono creare una community visibile molto rapidamente e semplicemente".
I due sviluppatori pensano anche che il Wii possa offrire un'esperienza impossibile invece su PSP, a causa della sua natura portatile, rendendo più semplici sessioni di gioco più confortevoli e prolungate e permettendo loro l'implementazione di quest più lunghe.