Monster Hunter Rise Sunbreak Recensione, la caccia raggiunge il livello successivo
La 'Massiccia Espansione' di Rise supera le più rosee aspettative nella nostra recensione.
Chissà qual è il segreto del successo dell'ormai celeberrima ricetta di Monster Hunter. Sarà il suo sapiente mix di Action e RPG? Sarà il galvanizzante sistema di combattimento, più volte rivisto e corretto tra le varie iterazioni che si sono susseguite sul mercato? Oppure è l'innata propensione al collezionismo che si cela in ciascuno di noi che ci spinge a ad affrontare mostri via via più pericolosi solo per poter costruire le armature più scintillanti da esibire nelle partite con gli amici? Deve esserci qualcosa che ha spinto una serie dal gusto così spiccatamente orientale a infrangere svariati record di vendite anche oltreoceano su qualunque piattaforma sia approdata, no?
Sta di fatto che un prodotto così acclamato da critica e pubblico come Monster Hunter Rise, pur potendo contare su un programma di aggiornamenti organico e puntuale che ha inserito nuovi contenuti nel gioco a cadenza quasi mensile, ha rapidamente spinto la community a chiedersi quale fosse, nei piani di Capcom, il futuro scelto per questo apprezzatissimo capitolo della saga.
Del resto, dopo aver assistito al lancio di Iceborne per il precedente Monster Hunter World, ad oggi una delle espansioni più ricche e riuscite della storia recente dei videogiochi, era lecito aspettarsi un trattamento simile anche per l'incarnazione più recente del brand.
La risposta a questi interrogativi giunge, a poco più di un anno di distanza dal lancio di Rise, sotto forma di Sunbreak, una nuova 'Massiccia Espansione' (questa la nomenclatura scelta dal team di sviluppo, ndR) con il preciso scopo di dare ai Cacciatori di tutto il mondo nuove sfide e nuove ricompense in cui affondare i denti, magari in compagnia della squadra di Caccia riunita appositamente per l'occasione. E l'aggettivo 'Massiccia' calza veramente a pennello quando si parla di Sunbreak.
Esattamente com'è accaduto per Iceborne, infatti, Sunbreak propone un'intera nuova regione da esplorare, una pletora di nuovi mostri sia inediti che ripresi dal glorioso passato della serie e, ovviamente, un ventaglio di modifiche strutturali pensate per rendere più accessibile l'esperienza e per limarne qualche spigolatura. La carne al fuoco, dunque, è davvero tanta, e avevamo pochi dubbi in merito, ma era importante capire anche se questo DLC fosse riuscito a mantenere il livello qualitativo a cui la serie ci ha abituato negli ultimi tempi. E il responso, dopo decine di ore di gioco, ha saputo superare anche le nostre più rosee previsioni.
Prima di cominciare, però, c'è da fare alcune semplici ma doverose precisazioni. Dal momento che l'espansione non è giocabile come titolo stand-alone, per accedere alla nuova campagna di Monster Hunter Rise Sunbreak dovrete innanzitutto possedere una copia del gioco base e, in secondo luogo, dovrete necessariamente aver completato tutte le missioni della Gilda di Alto Grado fino alle Sette Stelle (più nello specifico, dovrete portare a termine almeno la missione 'Dea del Tuono' per sbloccare l'accesso al DLC).
Detto questo, è tempo di parlare di questa Massiccia Espansione, partendo dall'impianto narrativo, da sempre relegato a 'contorno' dell'esperienza di Monster Hunter ma comunque dotato di una certa cura nella scrittura della trama.
La storia di Sunbreak riprende poco dopo la fine degli eventi narrati in Rise. L'Ibushi del Vento e la Narwa del Tuono, i due Draghi Anziani responsabili dei disastri causati dalla Furia nei pressi del Villggio di Kamura, sono stati definitivamente sconfitti e la pace sembra essere finalmente ristabilita. Durante una ricognizione di routine, tuttavia, il nostro protagonista viene assalito da un mostro mai visto prima, un brutale Wyvern Zannuto noto con il nome di Lunagaron, dai modi tutt'altro che amichevoli.
L'attacco è del tutto imprevisto e lo scontro sta per volgere al peggio quando l'intervento provvidenziale di Fiorayne, cavaliere dell'Ordine Reale di una regione lontana, riesce a mettere in fuga la belva. Quest'ultima, si scopre, era sulle tracce del Lunagaron da diverso tempo e, dopo essere stata aggiornata sulle nostre prodezze contro la Furia, ci chiede di seguirla fino al Villaggio di Elgado per approfondire gli studi su questa nuova minaccia e sul paventato risveglio di un nuovo Drago Anziano, uno tra i più potenti che abbia mai calcato il suolo terrestre: il terribile Malzeno.
E proprio l'Avamposto Elgado sarà la base delle operazioni di Sunbreak, un luogo totalmente nuovo sia sotto il profilo della configurazione che, naturalmente, sotto il punto di vista estetico. Laddove Kamura richiamava le architetture tipiche del giappone feudale con tanto di ciliegi in fiore, santuari shintoisti e portali Torii da attraversare, Elgado assume le sembianze di una base di osservazione marittima, costruita sulle rovine di un'antica fortezza appartenente ad una civiltà perduta. L'obiettivo principale degli abitanti del posto è quello di tenere sotto stretta osservazione le attività del Malzeno, consci dell'estrema pericolosità di questa creatura ancestrale.
Dopo un breve introduzione con i nuovi personaggi tra cui la già citata Fiorayne, l'Ammiraglio Galleus e il Maestro Arlow, ci verrà assegnato il nostro primo Grado Maestria, un nuovo sistema di progressione slegato dal tradizionale Grado Cacciatore (che comunque continuerà a salire nel corso delle nuove quest) che potrà essere incrementato completando le inedite missioni di Grado Maestro, più difficili di quelle apparse finora ma anche più remunerative in termini di ricompense. Ciascuno dei mostri inclusi nelle missioni GM, siano pure quelli più basilari che ormai non hanno più segreti per voi, possono sfoggiare mosse mai viste e, soprattutto, infliggere quantitativi di danni spropositati, anche con le armature di livello più alto.
Sarà necessario procedere con la massima attenzione tra le varie quest sfruttando i nuovi materiali di Rarità 8 e 9 introdotti nel gioco per creare nuovi equipaggiamenti nel più breve tempo possibile: la natura selvaggia delle terre di Elgado non è un posto per dilettanti!
Sebbene i primi incarichi vi porteranno a incontrare avversari già visti nell'edizione base di Rise, ben presto vi imbatterete anche in mostri completamente inediti come il già citato Lunagaron, il letale Malzeno o il possente Garangolm, una creatura mastodontica in grado di controllare sia l'acqua che il fuoco. C'è anche qualche gradito ritorno come quello dello splendido Gore Magala o quello dell'Espinas, apparso originariamente nell'MMO Monster Hunter: Frontier e mai approdato in un capitolo principale della saga.
Ci sono tante altre sorprese in Sunbreak che preferiamo non anticiparvi per non rovinarvi in alcun modo il gusto della scoperta ma possiamo dirvi che ci sono più di quindici nuove creature da fronteggiare nonché, ovviamente, tanti altri contenuti previsti per l'immediato futuro. Insomma, la varietà di certo non manca e anche il livello di difficoltà è stato notevolmente tarato verso l'altro, a dispetto delle critiche mosse dalla community circa il basso tasso di sfida del gioco base. Se cercate un confronto all'altezza della vostra esperienza decennale in Monster Hunter, Sunbreak vi potrà dare parecchio filo da torcere.
È stata introdotta anche una nuova categoria di quest per giocatore singolo chiamate 'Missioni Collaborazione Seguaci' che consentono di partire per battute di Caccia in compagnia di NPC di vario genere, a partire dalla prode Fiorayne per arrivare al rude Maestro Arlow, in modo da rinforzare il legame con loro e sbloccare ricompense sempre più rare e utili. Si tratta di una buona variazione sul tema, decisamente più riuscita delle deludenti 'Missioni Furia' introdotte da Rise che potrebbero aiutarvi a comprendere meglio il mondo di Monster Hunter e qualche retroscena del rapporto tra i vari personaggi. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma abbiamo apprezzato la volontà di Capcom di includere anche qualche digressione, oltre alla già nutrita offerta delle quest di grado GM.
Al di là della notevole iniezione contenutistica apportata da Sunbreak, in apertura, vi abbiamo parlato di qualche modifica strutturale ideata dal team di sviluppo. La prima, forse la più importante, è l'inedita possibilità di passare in tempo reale da un'abilità Scambio ad un'altra senza doversi barcamenare tra i complessi menu del gioco. Tramite la semplice pressione di un tasto, infatti, si può passare da un'Abilità all'altra in un batter d'occhio in modo da impostare combo d'attacco sempre più complesse e spettacolari.
È un'aggiunta che conferisce al sistema di combattimento di Rise un ulteriore valore in termini di varietà e che permette di personalizzare ancora più nel dettaglio lo stile di lotta del vostro Cacciatore Virtuale. Se a questo ci aggiungiamo l'introduzione di nuove 'Mosse-Filo' per ciascuna delle quattordici categorie di armi presenti nel gioco, potrete capire che Sunbreak vi potrebbe tenere impegnati per diverso tempo, prima di padroneggiare al meglio la vostra arma preferita.
Come se non bastasse, il team di sviluppo nipponico ha anche ritoccato il sistema di movimento rimuovendo la necessità di utilizzare un Insetto-Filo per eseguire una corsa sui muri. Ciò si traduce in una navigazione decisamente più fluida degli scenari, nonché in un nuove strategie di ingaggio durante gli scontri che vanno studiate a fondo per massimizzare la propria efficacia combattiva.
Ci sono novità anche nell'ambito della fauna endemica che ora può contare delle varianti di Insetto-Filo capaci di incrementare a dismisura i danni durante le cavalcate ma anche dei nuovi insetti utili per danneggiare i mostri e farli capitolare al suolo in tempi relativamente brevi.
L'unico neo che ci sentiamo di segnalare riguarda la nuova HUD, decisamente troppo invasiva e distraente ma che, per fortuna, può essere modificata a piacimento tramite il menu delle impostazioni.
Sotto il profilo tecnico, infine, Sunbreak può vantare una direzione artistica di prim'ordine sia per quanto riguarda la modellazione poligonale delle nuove creature e del relativo equipaggiamento che per le nuove ambientazioni, prima tra tutte la Cittadella, è un posto mai esplorato prima e dall'atmosfera davvero da brividi.
In definitiva, Sunbreak rappresenta per Monster Hunter Rise ciò che Iceborne è stato per World: un DLC di assoluto pregio, ricchissimo di contenuti e pensato appositamente per accrescere a dismisura la longevità del gioco, già di per sé piuttosto nutrita. Se avete amato Rise e volete perdervi ancora tra le splendide ambientazioni di questo mondo fantastico mentre combattete alcuni dei mostri più letali mai apparsi nella serie, non potete assolutamente farvelo sfuggire.