Morbius Recensione: Noi pochi, contro molti
Semplicemente un nuovo villain o un eroe negativo più sfaccettato?
Michael e Milo si sono conosciuti venticinque anni fa, due ragazzini entrambi ricoverati in una clinica per ricchi nella speranza di trovare la cura per una rara malattia del sangue che li affligge, che non li lascerà invecchiare molto e con dolore.
Le loro strade si sono divise dopo poco: Michael, pur continuando le terapie, è stato mandato in una scuola per ragazzi con un quoziente d'intelligenza superiore. Milo invece, che è solo figlio di gente molto ricca, ha continuato faticosamente la sua esistenza. Ma non si sono mai persi di vista e li ritroviamo, ormai 35enni e grandi amici.
Michael è diventato un ricercatore da premio Nobel, Milo un giovane uomo in perenne sfida contro una malattia invalidante. Michael è sul punto di sintetizzare una nuova sostanza, estratta dal sangue dei pipistrelli-vampiro, un anticoagulante che potrebbe arrestare l'ormai sempre più veloce declino del suo corpo macilento, che comunque le gambe fragili non riescono a sorreggere.
Gli effetti collaterali saranno inimmaginabili e terribili. Michael acquista forza sovrumana, agilità e potenza incredibili, velocità fulminea, udito eccezionale, un aspetto esteriore splendido, sano, un corpo in perfetta forma. Ma un'insopprimibile sete di sangue lo riduce a una belva sanguinaria e a ogni tentativo di resistere, il suo corpo sembra deteriorarsi ancora più in fretta e più dolorosamente.
Braccato dalla Polizia, potrebbe trovare rifugio solo dall'amico Milo. Che però è anche lui bisognoso della cura senza porsi nessun rovello morale sugli " effetti collaterali". Così più che gli ammazzamenti, le trasformazioni e le scene d'azione, finisce per contare il rapporto contrastato fra i due amici e la sua dolorosa distruzione, nei due diversi modi di vivere la stessa sventura. Intanto anche la bella Dottoressa Bancroft dovrà compiere una scelta etica che potrebbe essere complicata. Il finale ovviamente è apertissimo, con due scene post credits tutte da interpretare.
Jared Leto è il punto forte del film. Quando non è "trasformato" interpreta con intensità il suo personaggio, grazie anche a una sceneggiatura che gli consente qualche sfumatura, scritta da Matt Sazama e Burk Sharpless, due che insieme hanno all'attivo film fantasy/horror non memorabili (Dracula Untold, L'ultimo cacciatore di streghe, Gods of Egypt, Power Rangers).
Leto, che recita da quando era giovanissimo, è diventato più famoso come cantante dei Thirty Seconds to Mars, interessante band rock fondata da lui insieme al fratello nel 1998. Ma nel frattempo ha scelto con cura i film e negli anni è arrivato anche a vincere un Oscar come miglior attore non protagonista in Dallas Buyers Club.
Più di recente lo ricordiamo in Blade Runner 2049, nel ruolo di Niander Wallace, geniale e spietato creatore di replicanti. E come ignorare il suo Joker in Suicide Squad? Incuriosisce nella sua carriera una propensione a mutare radicalmente il proprio aspetto fisico, anche ingrassando o dimagrendo esageratamente.
Lo abbiamo visto anche da poco pelato e appesantito dal trucco in House of Gucci e non ha temuto quindi di trasformarsi nella mostruosa creatura vampiresca che è Morbius, quando è assetato di sangue. Chi volesse vederlo al naturale, ed è un bel vedere, può recuperare la serie tv WeCrashed su Apple TV+.
La stessa sceneggiatura serve assai bene Matt Smith, che è stato uno dei Dottor Who, che qui interpreta Milo, un personaggio intrigante, ex vittima dei bulli divenuto un adulto arrogante ma frustrato, con tutta la sua aggressiva voglia di ribellarsi al destino, di prendersi tutte le rivincite.
Jared Harris ci ricorda quale buon attore sia anche nelle sue poche scene, dove interpreta il medico che per tutta la vita seguirà i ragazzi, anche come mentore e amico. Adria Arjona è la bella dottoressa che ama lo sfortunato Michael, mentre Tyrese Gibson è un agente dell'FBI ben poco incisivo.
Il film, da oggi al cinema, dura 104 minuti ed evita (secondo noi in positivo) battute o tentativi di alleggerimento: c'è solo un collega di Tyrese che ci prova ma senza eccessi, più che altro a rimarcarlo è la scelta del doppiatore (abbiamo visto la versione in italiano). Le sequenze d'azione vertono soprattutto su slow motion esasperati che arrivano al fermo immagine, seguiti da fulminee accelerazioni, stile 300 per intenderci, film che del resto è giusto nominare perché gli Spartani vengono spesso citati da Michael e Milo, "noi pochi, contro molti".
Le mutazioni (viso, mani) sono realizzate con un graduale morphing di buona fattura. Alla regia troviamo Daniel Espinosa, svedese di origine cilena, che in precedenza ha diretto Snabba Cash, con Joel Kinnaman, prima di trovare la notorietà con The Killing. Meno riusciti i film seguenti come l'action Safe House con Ryan Reynolds, Child 44, un thriller storico non molto riuscito, e Life, un horror fantascientifico con Jake Gyllenhaal. Le musiche, funzionali anche se un po' derivative, sono dello svedese Jon Ekstrand.
Michael Morbius nasce nel fumetto Amazing Spider-Man nell'ottobre del 1971. Per Marvel si trattò di una svolta dark, a scrivere e disegnare c'erano Ray Thomas e Gil Kane, che ne fecero un avversario di Spider-Man, Blade e Ghost Rider. Il personaggio Marvel fa ancora parte di quel folto gruppo che è "sotto contratto" con Sony e non con Disney, come Spider-Man e Venom, in base ad un complesso accordo che regola anche le apparizioni di Spider-Man, che è il personaggio di maggiore fama, nei film (e crossover) delle due Major. Nel 2023 arriverà anche Kraven il Cacciatore.
In Morbius, che nasce come personaggio "cattivo", non c'è però l'arroganza dell'uomo di scienza che vuole sostituirsi a Dio, c'è l'illusione e l'ostinazione del ricercatore che crede che una soluzione si possa sempre trovare, l'autolesionismo suicida dello scienziato che testa su se stesso le proprie sperimentazioni, e semplicemente la disperazione di un uomo che non vuole morire.
Quindi, stranamente, da un film che veniva presentato come un horror d'azione, anche un po' trash, che ci doveva introdurre un villain nuovo da contrapporre in futuro a qualche amato supereroe, usciamo pensando invece a un personaggio malinconico e sfortunato.
Che è stato un ragazzino segnato da un destino crudele, un giovane uomo sempre sofferente e in lotta contro i pregiudizi e la cattiveria del mondo, un ricercatore illuso di poter fare del bene a se stesso ma anche al resto dell'umanità, un innamorato che non ha mai potuto conseguire l'oggetto del suo amore. Come un bel Principe triste che non potrà mai avere la sua Principessa.