MotoGP 18 (Switch) - recensione
Due ruote e Nintendo Switch: un binomio tutt'altro che idilliaco
Sulla carta, l'idea di potersi gustare tutto il fascino della MotoGP anche sotto l'ombrellone non può che ammaliare e mandare in estasi qualsiasi appassionato di questa disciplina. La libertà di fruizione garantita e offerta da Nintendo Switch è un plus, una feature non da poco, capace di garantire successo e ottime vendite non solo a produzioni pensate specificatamente per sfruttare l'hardware della piattaforma nipponica, ma anche a porting già esorditi altrove, come dimostrano gli ottimi risultati ottenuti da Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy in termini di copie distribuite.
"Casco in testa ben allacciato", come ama ripetere una conoscenza ben nota agli amanti delle due ruote, ci siamo gettati con immenso ottimismo tra le modalità e le piste messe a disposizione da Milestone nel suo MotoGP 18, capitolo che, a suo modo, rappresenta una piccola rivoluzione per la saga.
Come potete leggere nella nostra recensione dedicata alle versioni per PC, PlayStation 4 e Xbox One, il team milanese ha soppiantato il vecchio motore grafico con il ben noto Unreal Engine 4, ammodernando il comparto grafico e promuovendo una tenue, ma visibile, evoluzione anche della fisica che gestisce gli scontri tra mezzi e piloti. Un risultato apprezzabile, come abbiamo scritto, lontano dalla perfezione, ma sufficiente per intrattenere più che degnamente chi non può passare una domenica lontano dai sorpassi che sanno regalare Valentino Rossi, Marc Marquez e compagnia bella. Tutto ciò, purtroppo, non è altrettanto valido per questa edizione per Nintendo Switch, fin troppo deficitaria in diversi aspetti per essere consigliata senza enormi e numerose riserve.
Il primo dispiacere lo elargisce proprio l'aspetto grafico, reo di essere assolutamente al di sotto di qualsiasi standard. Non che ci aspettassimo lo stesso livello di dettaglio ostentato dalle versioni per le console di Sony e Microsoft, ma parliamo pur sempre di una piattaforma che gestisce senza alcun calo di frame rate un certo Mario Kart 8 Deluxe.
Non si spiega, quindi, un'effettistica così povera, i continui rallentamenti, la quasi totale mancanza di dettagli degli scenari e, soprattutto, una risoluzione dell'immagine criminosamente bassa. Se già su un qualsiasi televisore la situazione è tutt'altro che rosea, in modalità portatile si è tristi testimoni di uno spettacolo al limite del credibile, con un fondale pastoso come mai e l'avatar, al centro dello schermo, quasi avvolto da un'inspiegabile foschia.
La grafica non è tutto, si dice in questi casi, ma anche soprassedendo sul già criticato frame rate, che in certe situazioni vi causerà comunque qualche problema, soprattutto in staccata, ci sono altre due grandi pecche che rendono MotoGP 18 difficilmente consigliabile. Tanto per cominciare, manca il multiplayer in rete. Se darsi battaglia in locale è sempre un piacere, pur ben sapendo che sotto questo punto di vista Nintendo rende la vita difficile a qualsiasi sviluppatore, l'assenza dell'online è una pecca piuttosto vistosa, fattore che da solo allontanerà i videogiocatori più competitivi, sempre a caccia di gare in cui primeggiare.
Come se non bastasse, ci si mette anche l'hardware della console stessa a rendere ulteriormente indigesto questo porting. Sia i Joy-Con che il Pro Controller, come ben sappiamo, sono sprovvisti di veri e propri trigger analogici, rendendo la gestione del gas e delle frenate problematiche, tanto più trovandoci di fronte ad un titolo che punta al realismo e che propone un motore fisico piuttosto raffinato.
Proprio a questo proposito, a discapito di qualche problema nella gestione delle collisioni, difetto ereditato dalle vecchie iterazioni della saga, siamo effettivamente di fronte ad un racing di tutto rispetto, tanto permissivo ai livelli di difficoltà più bassi, quanto intransigente, una volta disattivati tutti gli aiuti del caso.
Anche contenutisticamente parlando non ci si può affatto lamentare. Mancano le novità, beninteso, ma tornano le partite veloci, i campionati singoli e ovviamente la Carriera, dove vestire i panni dell'ultimo arrivato che, stagione dopo stagione, potrà aspirare a firmare un contratto con un team della classe regina, a caccia del titolo più ambito.
Sulla carta, dicevamo in apertura, MotoGP 18 su Nintendo Switch avrebbe potuto avere tutte le qualità del caso per sfondare, per candidarsi come miglior versione di questa iterazione della saga. Il motore fisico è sufficientemente raffinato, il sistema di guida piacevole e profondo come era lecito aspettarsi, contenutisticamente non manca nulla, soprattutto per quanto riguarda le licenze e la presenza di tutti i piloti e team ufficiali.
Purtroppo un aspetto grafico ampiamente sotto il par, gli invalicabili limiti strutturali dell'hardware e la totale assenza di qualsiasi modalità online, rendono questa versione non solo tutt'altro che appetibile, ma totalmente sconsigliata se confrontata con quelle per PC, PlayStation 4 e Xbox One. Un vero peccato, perché ci saremmo volentieri concessi un paio di staccate al limite sotto all'ombrellone. Speriamo andrà meglio il prossimo anno.