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MotoGP 19 - prova

Milestone c'è.

Come ricordato dal producer di Milestone, la stagione 2019 della MotoGP nasconde una grande mole di novità dietro la facciata del dominio di Marc Marquez. Basti pensare al passaggio di Lorenzo in Honda, all'esordio nella massima categoria di volti noti della Moto 2, e all'introduzione di sostanziali modifiche al regolamento della competizione, pensate per smuovere un ingranaggio oramai fermo da troppo tempo.

Così, anche lo sviluppatore meneghino ha deciso di dare uno scossone alla sua più celebre interpretazione dell'universo motociclistico, mettendo in scena una serie di rivoluzioni che i fan aspettavano da tanto, tantissimo tempo. Possiamo dire con certezza che MotoGP 19 è stato interamente costruito sul feedback degli utenti, andando a limare efficacemente tutte le componenti più spigolose e trasformando l'amalgama in quello che si prospetta come il miglior titolo mai realizzato dai ragazzi di Via Olona.

Questa volta non c'è la benché minima ombra di favoritismi per la maggiore software house italiana, non c'è traccia del cosiddetto "more of the same", non c'è neppure il sentore del semplice clone migliorato: dalla gestione degli pneumatici, passando per la struttura della fisica, per arrivare infine alla nuova intelligenza artificiale, ogni elemento alla base del progetto ha conosciuto un vero e proprio rinascimento.

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Ed è stata anzitutto la sopracitata IA a superare ogni nostra aspettativa. Forse ne avrete sentito parlare sbriciando qualche blog post: A.N.N.A., acronimo di Artificial Neural Network Agent, è un'intelligenza artificiale basata su reti neurali capace di governare le funzioni di tutti i piloti in gara, forgiando di fatto un'esperienza differente da qualsiasi altra incontrata in passato. Il "computer", infatti, non è altro che una serie di neuroni virtuali connessi agli input di un controller, proprio come il nostro. Pertanto non può contare su alcun tipo di 'imbroglio', ed è costretta negli stessi confini tecnici del giocatore.

Di contro, la capacità di imparare da ogni errore commesso trasforma l'esperienza di gara, ai livelli di difficoltà più elevati, in una simulazione a tutti gli effetti priva di traiettorie preimpostate e comportamenti codificabili. Il selettore di difficoltà, di conseguenza, non spazia più fra i classici facile e difficile, ma diventa un indicatore percentuale e, fidatevi, un avversario oltre il 100% tende a girare come Jorge Lorenzo in persona, restando vigile nel tentativo di non urtare il giocatore e calcolando ogni distanza tramite un campo visivo del tutto simile al nostro.

I piloti più abili troveranno senza dubbio pane per i propri denti ma la straordinaria rivoluzione dell'IA, che merita senz'altro un articolo dedicato, è solo una goccia nell'oceano di innesti sull'eredità della scorsa edizione. La modalità più giocata è senza dubbio la carriera: non è più obbligatorio partire dalla Rookies Cup e, anzi, è possibile iniziare proprio dai test invernali di Sepang della MotoGP, provando diversi assetti e selezionando quello che diventerà la base sulla quale i nostri ingegneri saranno chiamati a costruire.

Che ne pensate? Quest'anno l'impatto visivo è semplicemente fantastico in fase di gara.

Allo stesso modo, nel corso del campionato conviene sfruttare le prove libere per portare a termine un'ulteriore serie di analisi volte a migliorare costantemente il proprio pacchetto tecnico; non figuratevi le classiche sfide 'ludiche', una sorta di modalità challenge, bensì veri e propri test in cui viene richiesto di mantenere un determinato passo gara o attaccare traiettorie particolari, in modo da non intaccare né il realismo né l'atmosfera della massima competizione.

È andata in questo senso anche la scelta di inserire un'attiva gestione delle gomme: anzitutto, nel corso del weekend di gara, si ha a disposizione solamente un set limitato di pneumatici, e non bisogna solamente scegliere la mescola ma sfruttarli in modo efficace, alternandoli sapientemente durante le prove e conservandone un paio freschi in vista della domenica. Durante la bagarre, poi, un indicatore mantiene ben in vista la temperatura del posteriore e dell'anteriore, e l'usura eccessiva diventa subito evidente attraverso la visuale in terza persona.

La temperatura degli pneumatici non dipenderà unicamente dal nostro sconsiderato utilizzo dei freni, ma prenderà in considerazione persino gli elementi atmosferici, cambiando sostanzialmente le prestazioni a seconda che sia una calda giornata soleggiata, un pomeriggio uggioso o ancora la buia notte di Losail in Qatar, circuito nel quale l'escursione termica rende molto difficile portare una Hard in temperatura.

E anche dal cupolino, la storia non cambia.

L'intero apparato della fisica, già perfezionato nell'edizione 2018, ha potuto contare su una nuova limatura, rispondendo alle esigenze dei professionisti e declinandosi lungo una serie di modalità semplificate ottime per i neofiti. Se ogni rettilineo fa sentire il vento contro la visiera del casco e ciascun attacco al cordolo diventa un'operazione particolarmente rischiosa, abbiamo tratto le più grandi soddisfazioni dalla resa dei traversi, momenti in cui ogni scodata della moto arriva quasi a ripercuotersi sulla nostra cervicale.

Insomma: tra muscoli tesi, qualche meritata caduta e tantissimi pneumatici portati al limite della temperatura di fusione, ci siamo divertiti come dei matti, il che non è assolutamente scontato: l'equilibrio tra intrattenimento e simulazione è un confine difficile sul quale camminare, ed è capitato più volte che gli utenti si lamentassero nell'una o nell'altra direzione, ma questa volta Milestone sembra aver trovato un compromesso più che soddisfacente, nonostante l'intera esperienza sia palesemente ricamata attorno alle esigenze dei giocatori più hardcore.

La gestione dell'elettronica, la parsimonia richiesta nello sfruttamento delle gomme, l'accurata trasposizione fisica e la rivoluzionaria intelligenza artificiale, costituiscono una serie di elementi pensati e selezionati per premiare le capacità dei piloti più navigati, ma dietro il velo della dovizia tecnica si nasconde un'inedita faccia della medaglia, un mondo capace di soddisfare qualsiasi fan della MotoGP.

In basso a destra, oltre all'indicatore degli pneumatici con tanto di temperatura, si possono notare le impostazioni di traction control, anti-wheelie e engine brake.

Ed è con grande gioia e malinconia che, finalmente, abbiamo visto approdare tra le file dei piloti leggendari Marco Simoncelli e Daijirō Katō, pronti ad affiancare altri campioni della categoria in forze dal 1990 in avanti, fra l'era dei 500 e quella degli 800cc. Questi saranno protagonisti di una serie di Sfide Storiche nel corso delle quali dovremo tentare di ripeterne le imprese più incredibili, sbloccando il relativo personaggio, la scuderia 'd'epoca' e una serie di elementi cosmetici.

Già, perché nel titolo è presente anche un'importante sezione dedicata alla customizzazione delle livree e dell'estetica dei caschi, un'editor molto elaborato che permetterà agli utenti di condividere le proprie creazioni e provare a vincere la palma per il design più votato dalla community.

Andando oltre la componente meccanica, l'esperienza di Milestone con l'Unreal Engine è particolarmente cresciuta, e la prima cosa che salta all'occhio buttandosi in una prova a tempo è proprio il miglioramento sostanziale della grafica. Certo, l'opera presenta ancora qualche sbavatura all'interno dei box e nel verde dei fondali, ma in fase di gara, pur mantenendo un solido framerate, è l'istanza di MotoGP che ha potuto contare sulla più massiccia dovizia di particolari.

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Dai muretti, passando per la ghiaia, lo skybox, il pubblico di sfondo e l'erba che si congiunge con i cordoli, ogni elemento è stato curato a dovere, e accompagna egregiamente la tradizionale attenzione riservata a moto e circuiti, non più interamente scansionati al laser ma rifiniti artigianalmente per un maggiore impatto visivo, con grande aiuto del sistema di illuminazione.

Ovviamente l'offerta non si limita alla sola MotoGP ma, nel pieno rispetto dell'eredità della serie, mette in scena 125, 250, Rookies Cup e, per la prima volta, anche la MotoE, non ancora inaugurata ufficialmente eppure già presente nella sua prima trasposizione videoludica. Campionati, prove a tempo, Sfide Storiche e carriera saranno poi affiancate dalla modalità online, anch'essa protagonista di un corposo restyling.

Dopo anni di incessanti richieste, finalmente MotoGP 19 potrà contare su server dedicati, in modo da normalizzare il ping ed evitare i problemi che toccarono le passate edizioni. Inoltre, le modalità preimpostate cederanno il posto alla totale libertà, da parte del leader della lobby, di personalizzare ogni singola opzione di gara, e sarà addirittura possibile fare affidamento sull'eccellente modalità spettatore già intravista nel corso del MotoGP eSport Championship.

Quel che si perde negli spigoli dei box e degli sfondi si recupera comodamente nella caratterizzazione estetica delle moto e dei circuiti.

Insomma: MotoGP si presenta alle porte del 2019 in quella che potrebbe essere la sua formula definitiva, il prodotto di una Milestone che, per la prima volta e con successo, ha deviato dal sicuro binario della tradizione per imboccare l'arduo percorso della ricerca e dell'innovazione. Da A.N.N.A., che probabilmente sarà un sistema di IA molto più rivoluzionario di quanto si potrebbe pensare, fino a tutti gli altri graditi innesti, possiamo dirci più che mai convinti da questo primo confronto con il titolo motociclistico.

Oltre ai sistemi, oltre alle innovazioni, oltre alla grafica e alla fisica, c'è un elemento che non sempre viene preso in considerazione, ovvero il divertimento. E MotoGP 19 mette sul piatto un'offerta dalla quale diventa molto difficile separarsi, mentre ci si perde tra le curve del Mugello migliorando un giro dopo l'altro, staccando sempre più tardi e cimentandosi in un folle traverso sulle ali del vento, magari a bordo di una leggendaria Honda numero 58.