Mount & Blade: Warband

Esiste però una premessa fondamentale per evitare fraintendimenti ed entrare nella corretta ottica di Warband: non aspettatevi magie, elfi o nani dalle strane proprietà taumaturgiche, qui troverete il medioevo nudo e crudo, con le sue difficoltà e con la sua vita, forse all'apparenza non così interessante, ma sicuramente in grado di farvi innamorare delle sue prateria e dei suoi castelli. Se riuscite ad accettare ciò, avrete fra le mani un titolo da non perdere, in caso opposto, le alternative si sprecano, ma difficilmente potrete trovare tanta carne al fuoco.

Il realismo che tanto allegramente vado citando è infatti ravvisabile come oramai avrete intuito, non tanto nell'aspetto grafico, quanto nel corollario di caratteristiche che il gioco si porta a seguito: gli stessi scontri all'arma bianca sono il più fulgido esempio di combattimento dove l'abilità “fisica” possa fare la differenza. Ogni vostro colpo o fendente dovrà infatti essere mimato per direzionare potenza e angolo di assalto, con un continuo gioco fra attacco e difesa capace di rendere ogni schermaglia una partita a scacchi e un sudare costante per portare a casa la pelle.

E se all’inizio gli scontri riguarderanno solo la vostra persona, con il proseguo del gioco potrete creare il vostro piccolo esercito e la vostra rete di vassalli a cui concedere eventualmente anche gli appezzamenti di terreno in modo da creare un piccolo impero e addirittura preparare la vostra strada per il trono del re.

Mentirei però se vi dicessi che siamo giunti alla perfezione: esistono diversi aspetti che possono essere migliorati, a partire dalla grafica per arrivare alla varietà delle quest che possono venirvi assegnate; ma vi ripeto, non dovete considerare queste caratteristiche come il fulcro dell'esperienza: Calradia è un mondo VIVO, una sandbox dove sarete voi stessi a dover creare il vostro destino e la vostra storia. A tratti risulterà forse un'esperienza disarmante, ma in potenza stiamo parlando di qualcosa di realisticamente epico.

Prendiamo ad esempio anche la semplice longevità: la combo single più multiplayer penso che possa trascendere tranquillamente la vita media di un giocatore, senza contare la tonnellata di mod e contro mod che una comunità entusiasta produce a un ritmo indiavolato, tanto che oramai è diventato quasi impossibile seguirne il ritmo.

Pure le opzioni multiplayer, intelligentemente aggiunte in questo seguito nonostante ripropongano il campionario tipico degli FPS, ovvero team deathmatch, capture the flag, assalti, assedi e compagnia cantante, sono una spanna sopra qualsiasi altro possibile concorrente. Quello che fa la differenza è infatti la fisicità con cui gli scontri verranno vissuti: colpire a morte il vostro avversario con un'ascia bipenne oppure infilzarlo come un pollo allo spiedo mentre siete a cavallo del vostro fedele destriero è un’esperienza che non ha prezzo, altro che Mastercard…

Mount & Blade Warband è una delle più riuscite rappresentazioni di vita alternativa ed era dai tempi di Ultima VII, giusto per citare un paragone illustre, che non provavo una tale sensazione di vitalità e persistenza per un mondo digitale. Se vi lascerete avvolgere dal suo essere allo stesso tempo così semplice ma così vero, rischierete realisticamente di perdere ogni contatto con la vostra controparte reale.