Muramasa: La Spada Demoniaca
La differenza tra forma e sostanza.
E così tra ferocissimi duelli uno contro dieci e scontri all'ultimo sangue con i coriacei e titanici boss vi ritroverete a padroneggiare lentamente la peculiarità di Muramasa, vale a dire il sistema di gestione delle spade.
Il vostro arsenale sarà composto da 3 lame per volta, liberamente switchabili on the go con la pressione del tasto C: ogni arma avrà un diverso valore di danno ed un particolare attacco speciale, così come differente sarà la loro maneggiabilità.
Variare spesso e volentieri sarà una regola ed un dovere: sarete obbligati ad alternare le spade tra quelle selezionate per preservare la loro energia (progressivamente consumata dagli attacchi e dalle mosse difensive), ma anche per sfruttare le caratteristiche di ogni arma e per avvalervi del prezioso attacco bonus performabile sfoderando una lama al culmine della sua energia vitale.
La vastità dell'arsenale si rivelerà comunque croce e delizia di Muramasa: con 108 spade da forgiare (con tanto di skill tree da perfetto RPG) il ricambio tra le katane si farà persino troppo pressante, e non farete in tempo ad abituarvi ad una lama che già dovrete riporla per passare ad una più letale.
Suddiviso in due diverse campagne aventi per protagonisti rispettivamente una fragile principessa posseduta dallo spirito di uno spadaccino ed un giovane ninja vittima di una grave forma di amnesia, Muramasa è un prodotto inattaccabile dal punto di vista della longevità (almeno venti le ore necessarie per portare al termine entrambe le avventure con una buona percentuale di completamento) ma assai meno solido in termini di ritmo e di varietà (di fatto il gioco rimane sempre uguale a se stesso, senza particolari picchi o evoluzioni nell'atmosfera o nel gameplay).
Quello che comunque innegabilmente catalizza l'attenzione è il sovraumano comparto tecnico della fatica dei creatori dell'indimenticato Princess Crown: sublimi paesaggi dal mood nippo-pittorico vi estasieranno con i loro cromatismi vivissimi e con una cura per i dettagli senza precendenti, per non parlare dei personaggi squisitamente iconografici che popolano questa incredibile fiaba 2D.
Ad impreziosire un piatto già sontuoso ci pensano poi una soundtrack classicheggiante ed un mirabile lavoro di voice over in Giapponese, perfetto per rendere l'esperienza ancora più esoticamente affascinante.
Muramasa è palesemente un capolavoro mancato: mi piacerebbe poter parlare di un titolo a tutto tondo, di un action imprescindibile capace di coniugare vecchio e nuovo, eppure purtroppo la realtà delle cose è ahimé diversa.
Nel tentativo (più che riuscito) di curare in maniera maniacale la componente audiovisiva, Vanillaware sembra aver parzialmente trascurato gli aspetti puramente ludici dell'opera, eclissando il gameplay in favore di quella che è forse la miglior grafica di tutti i tempi. Alcuni lo adoreranno lo stesso, ma molti rimpiangeranno quello che sarebbe potuto essere e che non è.