MX vs. ATV Alive
Un fuori pista non previsto.
Quella di MX vs ATV e un'altra serie interminabile, della quale è quasi impossibile contare i capitoli usciti sulle varie piattaforme. Tra alti e bassi si è fatta largo nell'affollato mondo dei giochi di corse, guadagnando una nutrita schiera di fan, ansiosa di ricevere ogni anno (o quasi) un nuovo gioco.
L'ultimo in ordine di tempo si chiama Alive e ha il difficile obiettivo di battere titoli come il suo stesso predecessore, l'ottimo MX vs ATV Reflex, ma soprattutto il sottovalutatissimo Pure, a mio modesto parere il miglior gioco di questo genere per quanto riguarda l'attuale generazione di console.
Come spesso accade, in titoli di questo tipo la prima cosa con cui si viene a contatto è il feeling con i mezzi, rappresentato in gran parte dal sistema di controllo, che è rimasto praticamente identico. Vi ricordate del Rider Reflex che tanto avevamo apprezzato nel capitolo precedente? C'è ancora e mi ha fatto piacere constatare che funziona piuttosto bene.
Per chi non lo conoscesse o non lo ricordasse, tale sistema permette di controllare separatamente il pilota, gestendone il bilanciamento del peso e, di conseguenza, le reazioni del veicolo. L'utilizzo di due stick analogici potrebbe inizialmente disorientare chi non è abituato e volendo i giocatori meno esperti possono optare per una versione semplificata in cui si bada solo a tenere in pista il bolide di turno cercando di andare il più veloce possibile.
Il mio consiglio però è di prendere un minimo di confidenza con il Rider Reflex partecipando a qualche gara di riscaldamento. Quando inizierete a padroneggiarlo vi accorgerete che le soddisfazioni ricavate saranno nettamente superiori e che anche le curve più strette o i salti più alti saranno più facilmente superabili.
Ovviamente se siete già piloti esperti potete buttarvi subito nella mischia dei professionisti e iniziare la vostra carriera, peccato che in questo gioco tale parola potrebbe essere usata a sproposito. In realtà i tracciati a disposizione (all'incirca una dozzina tra lunghi, corti e free style) non propongono la classica modalità Campionato ma qualcosa di più simile a quanto visto in Motorstorm.
Inizialmente sono solo due le piste disponibili e non se ne sbloccano altre finché non si ottengono vittorie sufficienti per raggiunge il livello 10 di esperienza. Ciò significa ripetere lo stesso evento un numero di volte fin troppo alto per il livello di sopportazione del giocatore medio. Se poi vi dico che per il passo successivo si deve arrivare al livello 25, potete immaginare cosa mi è passato per la mente quando l'ho scoperto.
La situazione è ulteriormente aggravata da un comparto tecnico neanche minimamente paragonabile ai due titoli citati ad inizio recensione. Siamo a oltre metà del ciclo vitale di due console che in questi anni hanno dimostrato di poter gestire giochi graficamente mostruosi. MX vs ATV Alive avrebbe (forse) potuto essere accettabile 3 o 4 anni fa, ma attualmente risulta del tutto mediocre. Stesso discorso per il sonoro, che offre campionature dei motori tutte uguali e fastidiosamente simili al ronzio di un calabrone.
Un vero peccato perché, se si guardano altri aspetti del gioco, la sensazione che il team di sviluppo abbia sprecato una buona occasione è fortissima. L'Intelligenza Artificiale dei piloti avversari, così come la loro aggressività in pista, è notevole e rende le gare sempre tiratissime e imprevedibili. Il design dei tracciati, infine, è di ottima fattura... a patto che si abbia pazienza sufficiente per sbloccare quelli più avanzati.
Questo nuovo capitolo di MX vs ATV rientra nella nuova politica di vendita di THQ, che da ha deciso di lanciare alcuni suoi giochi a prezzi inferiori, circa 40 euro, per poi integrarli successivamente con DLC a pagamento che rendono l'esperienza di gioco ancora più completa.
Per quanto riguarda Alive, i soldi risparmiati equivalgono ad avere un titolo provvisto di due sole modalità di gioco (gara singola e Free Ride) il che non è ovviamente sufficiente a considerarlo completo. Per quanto mi riguarda avrei preferito senza ombra di dubbio spendere qualche euro in più ma avere un gioco degno di tale nome e non una sorta di super-demo.