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MXGP 2020 - recensione

È tempo di tornare nel fango.

Negli anni, la produzione di titoli dedicati al mondo delle due ruote è cresciuta incessantemente, andando a ricoprire ogni categoria del motociclismo, dal campionato ufficiale della più famosa e blasonata MotoGP fino a prodotti completamente inediti come TT Isle of Man.

Il motocross, ad esempio, è stato uno dei primi sport estremi a essere portato su PC a partire dalla metà degli anni '90, grazie all'iconico Moto Racer. Con il passare del tempo le produzioni si sono moltiplicate e molti sviluppatori hanno cercato di proporre titoli che potessero farci vivere l'emozione di sfrecciare tra il fango in sella ad una moto.

Nel 2015 Milestone ha siglato un accordo con la Federazione Internazionale del Motociclismo, divenendo il punto di riferimento per gli appassionati di questo sport e iniziando così lo sviluppo di giochi basati sui campionati ufficiali, senza abbandonare la creazione di proprietà intellettuali del tutto inedite come la saga di RIDE. Con quest'ultimo gli sviluppatori hanno potuto dimostrare il loro talento, l'impegno e la capacità di poter avvicinarsi ad un'esperienza concreta e soddisfacente per tutti gli amanti del genere.

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I prodotti come MXGP impongono però delle limitazioni naturali alla fantasia e alla creatività del team, dovendo necessariamente rispettare ed adeguarsi a quelle che sono le regole del campionato ufficiale. Da qui nasce il problema che ogni azienda si trova davanti durante la creazione di un gioco che prevede un'uscita annuale, ovvero riuscire a migliorarsi e rendere sempre più appetibile il proprio prodotto con tempistiche ristrette e poche concessioni artistiche e strutturali.

Ad attenderci all'avvio di MXGP 2020 vi è la creazione del personaggio con un editor piuttosto limitato, che consente di scegliere solo la nazionalità e la carnagione del nostro avatar e la possibilità di decidere quale soprannome e numero stampare sulla tuta. A contrastare l'impossibilità di decidere la fisionomia del pilota vi è però un abbondante comparto di modifica per quanto concerne il vestiario, il casco e la moto, acquistabili con valuta di gioco ottenibile completando la carriera.

Una volta superata questa formalità si apre la scelta sull'ampia gamma di moto con cui prendere parte al campionato. Potrete liberamente optare fin da subito per le categorie massime di cilindrata, essendovi un'unica esperienza single player da poter disputare. A differenza del mondiale motocross reale non vi è l'opportunità di disputare campionati di categorie diverse quali MX1 e MX2, dato che in questo capitolo è completamente assente una carriera che ci porti a progredire verso l'apice. Tutte le moto ed i produttori ufficiali sono a vostra disposizione, dalle 125 e 250 fino alle più amate, come la KTM SX-F 450 di Antonio Cairoli o la HRC del campione attuale Tim Gajser.

MXGP 2020 presenta una formula consolidata per quanto riguarda il comparto single player senza mostrare particolari novità.

Non resta dunque che un'ultima, importante scelta: correre con il proprio team o accettare i contratti proposti dagli sponsor. Nel primo caso potrete decidere con quale marchio correre e avrete completo accesso alla personalizzazione della livrea del mezzo, e ai componenti motoristici da potenziare e al vestiario. Se opterete per l'appoggio di uno sponsor l'editing e l'upgrade vi sarà precluso, obbligandovi a sfoggiare colori e pattern ufficiali.

In entrambi i casi, con l'avanzare della carriera sbloccherete la possibilità di strappare contratti sempre più vantaggiosi grazie all'incremento del prestigio, determinato dall'esperienza maturata in base al vostro posizionamento. Non resta che allacciare il casco, posizionarsi ai blocchi di partenza e dare inizio alla scalata della classifica.

Non appena in sella alla moto si ha la sensazione di un miglioramento qualitativo dell'esperienza di gioco, notando fin da subito una pulizia grafica resa possibile dalle nuove console, assieme a tempi di caricamento minimi. La resa visiva dei tracciati è complessivamente buona, con elementi di sfondo ricchi e ben realizzati, ma a spiccare su schermo vi è la fedeltà della realizzazione nel dettaglio della nostra due ruote.

I miglioramenti si hanno anche nella fisica di gioco, con una simulazione soddisfacente soprattutto nella distribuzione del peso sia della moto che del nostro personaggio, che potrete scegliere se far gestire in modo automatico all'IA o manualmente tramite l'analogico apposito.

Come detto in precedenza, MXGP 20 ci porta direttamente a domare dossi in terra battuta e curve terribilmente fangose senza troppi fronzoli. I novizi potrebbero riscontrare qualche difficoltà all'inizio ma, grazie ad una difficoltà scalabile che si riflette nella simulazione della fisica, è possibile prendere dimestichezza con il modello di guida rapidamente, correggendo eventuali imperfezioni ed errori coi classici rewind.

Le gare risultano sempre adrenaliniche e divertenti con tracciati impegnativi e stimolanti.

I veterani che vogliano una sfida più ardua potranno contare su una selezione di impostazioni per il setup della moto, modificando la rigidità delle sospensioni, il rapporto del cambio, la mappatura dell'acceleratore e divertirsi con lo scrub, gestendo la posizione della moto in percorrenza curva come gli idoli del motocross. L'IA degli avversari invece sembra non essere vistosamente evoluta rispetto ai capitoli precedenti, mostrando alcune imperfezioni e sbavature.

L'esperienza complessiva durante le gare risulta gradevole e divertente, con un grado di immersione convincente se si usa la visuale in prima persona. Sebbene il gameplay resti pressoché immutato rispetto ai capitoli scorsi, gli appassionati della saga potranno notare delle piccole ottimizzazioni al modello di guida. Milestone si è sempre presentata con l'obiettivo di creare prodotti improntati sulla simulazione e tale scelta potrebbe deludere quei giocatori alla ricerca di un titolo più leggero e permissivo.

Una volta completata la carriera potrete immergervi nelle classiche modalità di MGXP 2020, assieme ad alcune interessanti novità. Le modalità veloci che troverete nel menù principali incarnano la tradizione dei titoli sportivi, offrendo gare Time Attack, Gran Premi e Campionati personalizzati. Se desiderate qualcosa di nuovo potrete sterzare verso l'editor dei tracciati e creare un'ambientazione per gareggiare dando sfogo alla vostra fantasia, e una volta completata potrete condividerla online o testare le versioni create dalla community.

L'editor per moto e pilota offre svariate possibilità di personalizzazione in grado di soddisfare ogni gusto.

Nel caso in cui questo non fosse abbastanza, MXGP 2020 aggiunge un nuovo Playground dov'è possibile esplorare liberamente il paesaggio ispirato ai suggestivi fiordi norvegesi, mentre con la modalità Waypoint potrete creare un percorso nello scenario posizionando i vari checkpoint ovunque desideriate. Queste due opzioni saranno aggiornate successivamente implementando la co-op nella nuova area Playground e il multiplayer sincrono in Waypoint, assieme alla Race Director Mode per poter gestire le telecamere durante le gare.

A completare il quadro delle competizioni online vi è il multiplayer classico, dove potrete creare la lobby con regole e gare a vostro piacimento o partecipare a quelle di altri giocatori. Questo comparto risulta nettamente migliorato grazie all'uso di server dedicati che garantiscono una stabilità migliore rispetto ai capitoli precedenti.

In conclusione MXGP 2020 è una versione lievemente migliorata rispetto al gioco dell'anno scorso, che a differenza di altri prodotti sportivi su licenza sembra titubante nell'azzardare qualcosa di nuovo e fresco per poter spezzare le strutture classiche che si porta dietro ormai da tempo.

Torna la possibilità di creare i propri tracciati, da condividere online per sfidare amici e giocatori della community.

L'aggiunta di alcune caratteristiche su Playstation 5, come l'implementazione del Dualsense, non sono abbastanza per dare nuova vita ad un prodotto fin troppo rigido. Milestone dimostra di amare le due ruote, continuando a produrre anno dopo anno giochi che rappresentano i campionati mondiali di maggior rilievo, senza lasciare orfani gli appassionati di categorie meno apprezzate dal grande pubblico.

Ma ormai giunto il momento di avere più coraggio, non solo nelle traiettorie in curva o nei sorpassi in volo, e di scrostare il fango vecchio dalla carena per mostrare una nuova livrea.

7 / 10