MXGP - review
Milestone torna in carreggiata.
Nonostante diversi tentativi sia da parte di THQ che della stessa Milestone, gli amanti delle corse fuoristrada su due route non hanno avuto goduto di un titolo che rispecchiasse in pieno le caratteristiche di una disciplina che conta centinaia di migliaia di fan in tutto il mondo. Se si esclude il buon MX vs ATV Reflex di Rainbow Studios, infatti, il resto del catalogo di questo sport è quasi completamente da dimenticare, specialmente se tiriamo di mezzo l'ultimo tentativo dello studio milanese, ovvero l'arcade MUD.
Controlli approssimativi, grafica appena sufficiente e una bassissima quantità di contenuti condannarono il gioco che sembrava finalmente avere tutte le carte in regola per divertire gli appassionati. Ora, a due anni di distanza dalla sua uscita, Milestone ci riprova con MXGP, titolo che ha parzialmente posto rimedio ai problemi di MUD introducendo un sistema di controllo più profondo, maggiori opzioni e, meglio tardi che mai, una modalità carriera simile a quella vista nella serie WRC firmata della stesso studio meneghino.
L'impressione di trovarsi davanti ad un prodotto di un altro livello lo si capisce subìto dai menu che accompagnano il giocatore sin dai primissimi istanti: abbandonato lo stile colorato e fumettoso, le schermate sono ora molto più eleganti e offrono una varietà di opzioni di gran lunga superiore rispetto al precedente capitolo.
Oltre alle classiche prove a tempo, gara istantanea e campionato (che comprende 60 piloti e motociclette della stagione 2013), la possibilità di intraprendere da zero la propria carriera apre le porte ad una serie di opportunità come creare il proprio alter-ego, dargli un nome, scegliere un manager e farsi strada in due classi ufficiali del FIM Motocross World Championship: l'MX1 e MX2. I 4 differenti livelli di difficoltà offrono sfide per tutti i palati, novelli e super esperti, che possono vedersela nella micidiale modalità "reale", l'unica dove gli avversari effettuano scrub per dare parecchio filo da torcere, grazie anche ad un'intelligenza artificiale migliorata.
"L'ufficio a nostra disposizione funge da hub principale"
L'ufficio a nostra disposizione funge da hub principale dov'è possibile personalizzare la propria tuta, il casco e controllare dal computer le mail contenenti ingaggi per varie scuderie e gli obbiettivi che il team si aspetta che portiamo a termine. Il campionato è composto da 14 gare tratte da altrettanti tracciati realmente esistenti, ognuno dei quali introdotto da una breve sequenza di immagini e informazioni provenienti dal circuito che si sta per affrontare.
Nell'arco del weekend in cui si svolgono gli eventi non solo si può prendere parte alle sessioni di qualifica (che permettono, nel caso ottenessimo il miglior tempo, di scegliere il cancelletto di partenza a noi prediletto), ma anche di effettuare una sessione di prova di 35 minuti per trovare l'assetto migliore per la moto.
Sospensioni, marce, freni... niente (o quasi) è lasciato al caso nel box gestito dal meccanico di fiducia, che comunque ci consiglierà un assetto diverso per ogni evenienza nel caso non fossimo abbastanza esperti in questo campo. Ma le opzioni non finiscono qui, visto che nel menu apposito si può scegliere se utilizzare freni congiunti o scongiunti, la fisica del nostro mezzo, il tipo di cambio e la distanza della telecamera in modalità terza persona.
"Una volta scesi in pista ci si rende subito conto che il gameplay ha fatto passi da gigante"
Una volta scesi in pista ci si rende subito conto che il gameplay ha fatto passi da gigante, e ciò lo si evince dalla gestione separata della moto e del peso del pilota assegnata ai due stick analogici del controller. Queste novità portano con sé una ventata di aria fresca nell'approccio di ogni singola curva o salto, momento fondamentale per eseguire lo scrub, ovvero la rotazione parziale della parte posteriore della moto che permette di tagliare meglio l'aria e guadagnare secondi preziosi.
Utilizzando la visuale in prima persona si aiuta ulteriormente ad immergersi in MXGP, ma è bene sottolineare che utilizzando questa prospettiva la difficoltà generale del gioco sale non di poco, e scegliere il punto adatto per affrontare le curve o atterrare tutto d'un pezzo richiede la fatidiche sette camicie. Nonostante ciò, l'ultima fatica Milestone è ancora distante dal poter essere classificata come simulazione, ma molti dei tratti arcade di MUD sono stati abbandonati in favore di un approccio più realistico e competitivo.
Vincendo i vari eventi in giro per il mondo si conquistano punti che vanno a riempire l'MXlevel, indicatore che a mano a mano sblocca una serie di team utilizzabili nella modalità campionato e aumenta la fama sul social network in stile Twitter accessibile nell'ufficio, dove fan e avversari dicono la loro sulle prestazioni ottenute durante il weekend appena conclusosi. La sezione online invece non offre particolari punti di discussione, e propone fino a 12 giocatori si sfidarsi in eventi singoli o addirittura lungo l'arco di un'intera stagione iridata.
"Il terribile effetto pop-up è sempre dietro l'angolo e non c'è secondo senza che qualcosa non appaia sullo schermo all'improvviso"
Se a livello di gameplay MXGP ha passato brillantemente l'esame, lo stesso non si può dire per il comparto grafico, che non sembra essere migliorato di molto rispetto a MUD. Se è vero che ora il frame rate rimane quasi sempre stabile sui 30 fotogrammi, il terribile effetto pop-up è sempre dietro l'angolo e non c'è secondo senza che qualcosa non appaia sullo schermo all'improvviso, senza contare le texture a bassa definizione che ricoprono il terreno poco prima di "calpestarlo" con il nostro centauro.
Poligoni che si incastrano e animazioni approssimative sono solo alcuni dei grattacapi che evidentemente non hanno trovato una soluzione tra gli sviluppatori, senza contare le sporadiche e misteriose sparizioni della moto quando è ferma ai box o si appresta a varcare il cancelletto che fa apripista alla gara. Parlando di bug, impossibile non segnalare quello che interrompe l'uso dell'acceleratore subito dopo aver effettuato un salto e che riprende, se si mantiene premuto il tasto apposito, soltanto un paio di secondi dopo essere atterrati sulla pista.
Senza dubbio questi problemi penalizzano non di poco il prodotto Milestone, non tanto per la quasi totale mancanza di miglioramenti, piuttosto per il fatto che ormai console come PS3 e 360 sono sul viale del tramonto, e di tempo per capirle e lavorarci, gli sviluppatori ne hanno avuto anche fin troppo. Speriamo almeno che nelle prossime settimane venga rilasciata una patch che sistemi alcuni dei bachi appena elencati.
"Da dimenticare o quasi il sonoro, dove si riscontra un peggioramento nei rombi dei motori delle motociclette"
Da dimenticare o quasi il sonoro, dove si riscontra un peggioramento nei rombi dei motori delle motociclette: i risultati sono da dimenticare, tant'è che i suoni sono talmente piatti che alla lunga diventano anche fastidiosi. Nulla da dire invece sul doppiaggio, completamente in Italiano come da tradizione sia nel parlato che nei sottotitoli.
Per quanto riguarda gli extra, oltre a immagini, caschi e nuove personalizzazioni sboccabili nella carriera, troviamo una modalità foto discretamente realizzata che permette di salvare le nostre creazioni nella console, e una serie di video tutorial per capire alcuni segreti del gioco.
In definitiva, nonostante i piccoli e gravi difetti che si porta appresso, MXGP riesce almeno nell'intento di offrire un gameplay divertente e un numero di modalità ed opzioni capaci di tenere il fattore longevità su livelli decisamente elevati. I fan del motocross non avranno forse trovato il loro guru videoludico ma perlomeno lo studio milanese ha messo delle solide basi per la prossima inevitabile incarnazione next-gen, che potrebbe mettere la parola fine a molti problemi, specie quelli legati al motore grafico.