NaissanceE - review
Perduti e soli.
Bisogna amare la solitudine per apprezzare NaissanceE.
Ritrovarsi soli, persi in un luogo che sembra claustrofobico ma che ben presto si apre e si dimostra infinitamente più grande e complesso di quanto non apparisse all'inizio, è un'esperienza che può lasciare spiazzati. Non una parola, non un perché, non un'anima viva che dia un po' di calore a quelle gelide e spigolose strutture che formano il mondo, apparentemente senza alcuna logica, di NaissanceE.
L'esplorazione è l'anima di questo titolo. Una e una sola è la strada che porterà alla conclusione ma muovendosi al di fuori del percorso si possono scoprire nuovi luoghi, particolari che lasciano intuire che, forse, quel luogo è (o era) abitato. Rendersi conto che nonostante questo non incontreremo nessuno lungo il nostro cammino rafforza la sensazione di solitudine, di trovarsi lontani da tutto e da tutti.
Eppure si ha sempre l'impressione che ci sia qualcuno (o qualcosa) a gestire quel caos, a tessere le fila e a prendersi gioco di noi quando ci ritroviamo in trappola a salire scale che si ripetono all'infinito o a darci una mano a trovare la strada, con delle luci fluttuanti che indicano la via.
Tutto ha inizio con la protagonista che corre, scappa da qualcosa, da un'entità non ben definita. Sembra un sogno, come capita a tanti, quello di fuggire da qualcuno che ci insegue. Finché non cade in un buco nel pavimento e sviene. Al suo risveglio si ritrova in una stanza vuota, completamente bianca. "Lucy si è persa" recita il titolo del capitolo, l'unico elemento che ci permette di conoscere il nome del nostro personaggio.
"Altri elementi di gameplay più classico sono rappresentati dagli enigmi"
I primi minuti servono a prendere confidenza con i movimenti, i classici salta, abbassati, sali sulle scale, fino a scoprire una delle caratteristiche peculiari di NaissanceE, la necessità di prendere fiato durante la corsa. Premendo l'apposito tasto si può fare uno scatto molto breve, che può essere prolungato premendo il tasto sinistro del mouse non appena compare un cerchio al centro dello schermo o ascoltando il ritmo dei respiri della nostra Lucy.
Se il tempismo è corretto si riuscirà a riprendere fiato e a continuare a correre, un sistema molto semplice da gestire ma che può risultare più complicato nei momenti in cui viene richiesto di coordinare la corsa, i respiri e i salti in alcune sequenze platform.
Altri elementi di gameplay più classico sono rappresentati dagli enigmi, generalmente basati su alcuni muri speciali che diventano solidi se direttamente illuminati ma che sono attraversabili non appena la luce si sposta. Questo permette di creare alcuni puzzle ambientali interessanti ma non difficili da risolvere e che spezzano, forse in maniera eccessiva, la continua esplorazione.
"Le rare sezioni platform in alcuni casi non sono ben integrate, tanto da risultare fuori posto"
Un discorso che si può applicare anche alle pur rare sezioni platform su menzionate, in alcuni casi non ben integrate tanto da risultare fuori posto, fino a sfociare, talvolta, nella frustrazione e rompendo quell'atmosfera onirica e di calma inquietudine.
Nonostante questo il gioco dei Limasse Five riesce nell'intento di ricreare la sensazione di solitudine, di ritrovarsi perduti in un mondo che sembra desolato, grazie anche ad un ottimo accompagnamento musicale che sottolinea con efficacia l'inquietudine e le atmosfere più rarefatte.
NaissanceE è esplorazione fine a se stessa che nelle quattro ore circa necessarie a portarlo a termine non fa nulla per attrarre chi non ama questo genere. Ma se le sue atmosfere vi affascinano saprà regalare un'esperienza piacevole e a tratti sorprendente.