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NASCAR The Game: 2014 - review

Un nuovo gioco completo o una semplice patch?

Non sono passati nemmeno sette mesi, ed ecco che gli americani di Eutechnyx ci riprovano con un nuovo capitolo del loro gioco dedicato alla serie motoristica più amata d'America, NASCAR The Game: 2014. In effetti l'arrivo del seguito a così breve distanza dal predecessore mi ha colto di sorpresa visto che spesso nemmeno dodici mesi sono sufficienti per realizzare un'evoluzione significativa della serie in altri titoli sportivi serializzati. E infatti l'impianto di base è rimasto sostanzialmente invariato, salve le novità di cui parleremo più avanti, ripropone essenzialmente gli stessi contenuti che avevo illustrato nella recensione di NASCAR: The Game 2013.

Per quanto riguarda il single player troviamo la possibilità di disputare gare secche, una singola stagione completa o un'intera carriera con tanto di aspetto gestionale delle prestazioni della nostra vettura. A questo si aggiungono gli Highlights, ovvero la possibilità di rigiocare brevi spezzoni di gara tra i più appassionanti degli ultimi anni ed ovviamente le sessioni di prove private su tutte le piste del circus NASCAR. Dall'altra parte troviamo il multiplayer che riprende la modalità a gara secca del predecessore a cui si aggiunge una feature richiesta a gran voce dagli appassionati, ovvero la possibilità di organizzare e disputare interi campionati multiplayer personalizzando le piste e il format inteso come numero di gare, durata, e regolamenti utilizzati.

Quanto al gameplay, c'è veramente molto poco di diverso da quanto abbiamo detto in prima battuta: NASCAR The Game: 2014 è un gioco che riesce a spaziare con una certa agilità dall'aspetto simulativo a quello più arcade grazie a una serie di aiuti che rendono la guida adatta a un volante di alto livello come anche un normalissimo joypad. Una schermata di personalizzazione permette di sbizzarrirsi con ogni genere di controllo trazione, frenata, sbandata e suggerimenti a punti di frenata e percorrenze. Si va dalla guida banale, alla simulazione più che plausibile, per quanto non esasperata: un aspetto confermato anche dalla possibilità di mettere mano all'assetto delle vetture in ogni minimo dettaglio, come da tradizione Papyrus.

Una patch aggiornerà le livree e I piloti al campionato NASCAR ai nastri di partenza. Ma non era meglio aspettare qualche mese?

Il modello di guida è rimasto essenzialmente lo stesso sella sua flessibilità a seconda dei gusti del giocatore e anche togliendo tutti gli aiuti basta fare un po' di pratica per riuscire a controllare le vetture su tutti gli ovali, da quelli corti, fino ai superspeedway più veloci. Più complicato è invece gareggiare sulle piste tradizionali come Watkins Glen e Sonoma, ma tutto sommato il modello di guida nudo e crudo si può considerare una buona sfida per i piloti virtuali più esigenti dotati di un volante analogico ma anche capace di scendere a ottimi compromessi per i piloti più occasionali.

"Il modello di guida è rimasto essenzialmente lo stesso"

Anche dal punto di vista grafico le novità di rilievo sono minime: il gioco è molto piacevole da vedere su PC che non su console grazie a un bel modello d'illuminazione, con piste e vetture abbastanza dettagliate che sfrecciano senza grossi problemi di frame rate anche al massimo livello qualitativo. Il modello di danni non è eccezionale e si limita ad ammaccature e sverniciatura sulle carrozzerie e anche in questo caso non sembra esserci stata una reale evoluzione rispetto a NASCAR 13.

In poche parole, dal punto di vista estetico il gioco è praticamente identico al suo predecessore e non potrebbe essere diversamente visto che le nuove livree delle serie NASCAR non sono state ancora presentate. Sotto questo aspetto Eutechnyx ha fatto sapere che non appena queste saranno disponibili, realizzerà gratuitamente una patch con tutto il parco piloti e vetture della stagione in partenza e lo renderà disponibile gratuitamente agli acquirenti di tutte le versioni del gioco.

Le gare sono molto tirate e le vetture della CPU non concedono nemmeno un centimetro. Alcuni duelli possono essere veramente tirati.

Molto ci attendevamo dall'intelligenza artificiale ed è invece proprio qui che gli sviluppatori americani l'hanno combinata grossa: il loro obiettivo era quello di rendere i piloti avversari più competitivi contro gli avversari umani, non solo per quanto riguarda i tempi secchi sul giro ma anche quando stanno battagliando ruota a ruota. A parità di livello di difficoltà rispetto al passato, è aumentata la performance del gruppone in modo esponenziale ma soprattutto il livello di aggressività che porta i piloti avversari a cercare scie, inserimenti in traiettoria e sorpassi anche quando il buonsenso suggerirebbe di evitare guai.

"Anche dal punto di vista grafico le novità di rilievo sono minime"

Gli effetti di questa scelta hanno avuto tre conseguenze fondamentali: la prima, positiva è che i duelli sono più tirati rispetto al passato perché ora i nostri avversari non si fanno pregare nel tirare la staccata sugli ovali corti prendendosi il diritto di traiettoria senza troppi convenevoli. Il problema è che questa aggressività non è stata bilanciata da una prudenza di fondo nell'affiancare il giocatore, un elemento che già in NASCAR 2013 poteva creare problemi ma a cui si poteva rimediare guidando con estrema attenzione.

Ora gli incidenti innescati dalle vetture controllate dalla CPU quando si corre in gruppo sono troppo frequenti proprio perché i nostri avversari si buttano in scia davanti o dietro di noi con toccatine devastanti quando in passato attendevano tempi migliori e rimanevano sulla loro traiettoria, per non parlare delle uscita di curva con tre vetture affiancate. Tutto questo rende veramente difficile portare a termine una gara lunga a prescindere dal livello simulativo prescelto ed è sicuramente un netto passo indietro rispetto all'esperienza proposta in NASCAR: The Game 2013,

Spesso, troppo tirati: le sessioni di bandiera gialla imputabili ai nostri avversari sono molto frequenti.

L'aumento della difficoltà ha avuto anche l'effetto di sbilanciare il livello di opposizione tra gara e qualifica. In gara qualsiasi livello sopra l'80% rende impossibile tenere il ritmo dei primi quindici anche nei superspeedway come Talladega dove basta scaricare l'assetto e tenere giù a tavoletta. Il problema è che in qualifica si fa spesso la pole, per poi essere sorpassati a razzo nei primi due o tre giri da mezzo gruppo. Purtroppo, rimane la sporadica incapacità dei nostri avversari di gestire in modo coerente le soste ai box in situazioni di bandiera gialla; un problema presente anche in questa incarnazione del gioco che avremmo preferito veder risolto.

"Sul fronte del multiplayer gli interventi sono andati nella giusta direzione"

Sul fronte del multiplayer gli interventi sono andati nella giusta direzione: il netcode sembra migliorato, soprattutto per quanto riguarda le collisioni in gruppo, per quanto anche cinque o sei vetture qualche problema di warp e lag l'hanno messo ancora in evidenza. Si tratta probabilmente della conseguenza dell'architettura peer to peer delle sessioni di gioco in cui la qualità della connessione dell'host gioca un ruolo fondamentale; in questo senso una certa nostalgia dei server dedicati di NASCAR Racing Season si fa certamente sentire.

Non abbiamo però idea di come si possa comportare il multiplayer con il numero massimo di giocatori supportati (16) perché anche stavolta, pur aspettando orari improbabili per fare in modo che le sessioni di gioco oltreoceano si popolassero, non siamo mai riusciti ad andare oltre i sei utenti contemporaneamente online. Di sessioni create da europei, nemmeno l'ombra; colpa sicuramente della scarsa diffusione dalle nostre parti di questa disciplina sportiva ma anche di un lancio non proprio strombazzato ai quattro venti.

Il trailer di lancio di NASCAR The Game: 2014.

Un vero peccato, perché una nuova opzione nel menu multigiocatore promette faville: è ora possibile creare campionati multiplayer personalizzati per una serie di utenti predefiniti e giocare le varie sessioni mantenendo la coerenza di tempi, risultati e classifiche generali. Una vera chicca che non dovrebbe mancare in ogni gioco di corse con supporto multigiocatore e che invece spesso vediamo ignorata da altri produttori, Codemasters in primis.

Posto che non ci sono altre novità di rilievo che possano diversificare questa versione del gioco da quella precedente, il saldo finale è purtroppo negativo. NASCAR The Game: 2014 è un titolo completo e adattabile a ogni genere di pilota virtuale, tecnicamente ben fatto e caratterizzato da alcune aggiunte gradite sul fronte multiplayer, ma che non propone novità salienti rispetto alla versione 2013. Anzi, il passo indietro compiuto sul fronte dell'intelligenza artificiale è letale nello spezzare il delicato equilibrio che solo pochi mesi fa permetteva di trovare un livello di difficoltà adatto alle proprie capacità con la ragionevole prospettiva di disputare gare e campionati di qualità in singleplayer.

Il multiplayer avrebbe tutte le carte in regola per attendere in tutta serenità una patch in grado di rimettere le cose a posto, ma, anche ammesso che questo avvenga, la sensazione piuttosto netta è che manchi una community solida negli Stati Uniti su cui contare per divertirsi online. Con una premessa del genere, quali speranze si possono riporre nella nascita di una controparte europea che permetta agli appassionati del vecchio continente di giocare a orari umani e con latenze decenti?

6 / 10