Naughty Bear
Puro e semplice sadismo di peluche.
I punti cattiveria, ovviamente, si ottengono compiendo il maggior numero possibile di azioni crudeli, cercando al tempo stesso di garantire una certa varietà e di organizzare il tutto in combo il più complesse possibili.
Uccidere a colpi di machete un orsetto di peluche, quindi, garantisce un buon quantitativo di punti, ma se invece di sporcarsi direttamente le mani si perseguita la vittima con giochi psicologici, facendole trovare manomessi gli oggetti all'interno della sua casa, piazzando pericolose trappole vicino alle porte, facendosi scorgere dietro alla finestra mentre si lancia un urlo agghiacciante, in poco tempo il povero orsacchiotto esce fuori di testa, arrivando perfino a suicidarsi in modi sempre più assurdi.
Considerando che ci si muove all'interno di una comunità che interagisce costantemente, è normale che le preoccupazioni e le ansie di un orsetto dell'isola di Perfection si trasmettano da un abitante all'altro, quindi basta spaventare o far impazzire un unico bersaglio per scatenare il panico anche in tutti coloro che lo vedranno andare in giro nelle ambientazioni. Lo stesso, inoltre, accade con gli orsetti feriti.
Una volta capito questo dettaglio, portare a termine le varie missioni diventa davvero molto semplice...e tristemente mai troppo divertente. Se i primi minuti sono in grado di strappare qualche sorriso, in particolar modo quando si vedono per la prima volta le varie uccisioni contestuali, andando avanti col gioco ci si rende conto che i programmatori hanno sparato subito tutte le cartucce a loro disposizione.
Nonostante il gioco cerchi di inserire un pizzico di varietà all'interno dell'esperienza alterando alcune delle condizioni di vittoria delle missioni, ciclicamente ci si ritrova a compiere sempre le stesse azioni. Una volta può capitare di dover eliminare tutti gli orsi nel livello, un'altra di completare la missione il più in fretta possibile, un'altra ancora di dover spingere alla follia gli abitanti dell'isola. Il risultato finale, comunque, è sempre quello, per l'intera durata del gioco.
Questa monotonia di fondo non è certo aiutata dal level design, vista la penuria di ambientazioni presenti nel disco. Lo scarso numero di arene a disposizione fa sì che dopo poche missioni si conoscano già a memoria i vari angoli dei livelli, rendendo ancor più semplice la pianificazione delle proprie malefatte.
A questo si va ad aggiungere una realizzazione tecnica mai particolarmente impressionante, appesantita da qualche bug occasionale (animazioni che fanno attraversare misteriosamente le porte chiuse, oppure oggetti che restano incastrati per metà in un muro).
La modalità multiplayer, poi, sembra letteralmente buttata lì, e non aggiunge assolutamente nulla all'esperienza del gioco. Visto che le dinamiche di Naughty Bear sono interamente basate sull'interazione con l'Intelligenza Artificiale, infatti, le partite contro gli amici perdono completamente l'anima del gioco, trasformandosi in esperienze caotiche e noiose (le rare volte che capita di trovare qualche giocatore online, oltretutto).
Naughty Bear è quindi un'occasione sprecata. L'idea di base del gioco è davvero interessante, e alcune delle trovate inserite dai programmatori sono veramente fantastiche. Per qualche minuto, dopo aver messo il disco nella console, ci si trova perfino a pensare di aver fatto un buon acquisto, ma l'inevitabile monotonia che interviene dopo poco tempo non può che far cambiare idea.