NBA 2K20 (Stadia) - recensione
Il basket sulla piattaforma di Google.
Negli ultimi vent'anni le serie di videogiochi che vantano il maggior numero di capitoli pubblicati sono quelle legate agli sport, da PES a NBA, passando per NFL. Quest'affermazione non sorprenderà nessuno, considerando le ben note uscite annuali, quello però di cui raramente ci si rende conto, è di quanto questi titoli si siano evoluti nel corso dei decenni. Sono partiti da semplici, basilari, simulatori che permettevano di giocare solamente in locale o contro un'IA tutt'altro che brillante, sino ad arrivare ai titoli moderni, ricchi di contenuti e capaci di offrire una notevole varietà. Basti pensare che questi giochi al giorno d'oggi includono modalità che permettono di giocare un campionato o addirittura un'intera stagione sportiva, simulare il mercato con la compravendita dei giocatori e talvolta di creare persino il primo personaggio e di seguirne la carriera.
Nonostante la complessità che pure questi titoli hanno raggiunto, con il dovuto margine d'errore derivante dalle diverse tipologie di sport esistenti, tutte queste serie offrono la possibilità di giocare in tre modi ben precisi, ovvero: in locale con o contro altri giocatori, in locale contro l'IA oppure online contro altri giocatori.
Il perché di questa parabolica introduzione è molto semplice, se possiamo considerare come standard un'offerta ludica, in termini di modalità, che rispetti quanto descritto poco sopra, affinché un titolo appartenente a questa categoria possa considerarsi di successo su una piattaforma come Stadia, deve essere in grado di garantire le stesse possibilità. Con NBA 2K20 dunque, si presenta anche l'occasione perfetta per valutare quanto la piattaforma di Google sia adatta, nelle sue diverse configurazioni, non soltanto al celebre gioco del basket ma in generale ai titoli sportivi odierni.
Per quanto riguarda le modalità che consentono di giocare contro l'IA o contro altri giocatori online non ci sono grosse differenze rispetto alle altre versioni. L'unico aspetto di cui bisogna tenere conto è il ruolo che ricopre la qualità della connessione, questo perché trattandosi di game streaming, chiaramente anche quando si affronta l'IA, la stabilità della linea incide.
Le situazioni su cui dobbiamo fare qualche considerazione in più sono invece quelle che vedono due giocatori pronti a sfidarsi sulla stessa Stadia, quindi ciò che rappresenta il classico gioco in locale. Mettendo da parte però il discorso connessione, che in fin dei conti interessa il gioco nella sua interezza, ciò che si deve considerare questa volta sono le periferiche di input.
Il pregio principale di Stadia è che con estrema semplicità è possibile utilizzarla su quasi qualsiasi dispositivo, dal classico PC tramite browser a un qualunque schermo dotato di porta HDMI con la Chromecast Ultra. Altrettanto però non si può dire sulle periferiche di gioco che, allo stato attuale, non si possono utilizzare liberamente su ogni possibile configurazione. Se utilizzando Stadia su PC è possibile connettere un qualsiasi dispositivo di input, dal controller di Google ai classici pad Xbox o Dualshock, utilizzandola invece tramite Chromecast permetterà l'utilizzo dei soli controller di Stadia. Ciò si traduce in una situazione in cui, per poter giocare con un amico sulla stessa televisione, sarà necessario un secondo controller di Google, il che è uno scenario inverosimile.
Per quanto potrebbe sembrare uno scenario descritto appositamente con l'intendo di essere pignoli, bisogna ricordare che Stadia nasce con l'obbiettivo di poter essere utilizzata proprio in queste situazioni. Situazioni, peraltro, in cui i titoli sportivi riescono a regalare ore e ore di divertimento agli appassionati. La Switch di Nintendo, per esempio, offre la possibilità di giocare in due dividendosi i joycon. Stadia, a oggi, non offre nessuna soluzione simile quando utilizzata tramite Chromecast.
Dal punto di vista tecnico non c'è molto da discutere. La resa grafica è paragonabile a quella console e il frame rate rimane costante, garantendo ritmi di gioco fluidi. Soltanto la navigazione tra i menu di gioco talvolta è soggetta a rallentamenti. Quanto alla qualità dello streaming invece, dobbiamo segnalare alcune problematiche emerse con l'utilizzo di una rete mobile. In diverse occasioni è successo di assistere a dei pesanti rallentamenti, e sebbene ciò si potrebbe imputare alla natura instabile delle reti mobili, passando ad altri titoli ciò non accadeva, dando l'impressione che il problema fosse circoscritto al titolo 2K.
Allo stato attuale la versione Stadia di NBA 2K20 non è totalmente paragonabile alla controparte, console o PC che sia, questo non soltanto a causa di un comparto tecnico non perfetto, ma anche a causa di alcune limitazioni a oggi presenti nella piattaforma di Google. Quando ai giocatori verrà concessa una maggiore libertà in termini di periferiche utilizzabili, soltanto allora questa versione potrà reggere il confronto, e la speranza naturalmente è che con un ipotetico NBA 2K21 non saremo qui a trarre le stesse conclusioni.