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NBA 2K22 - recensione

2K nel bene...e nel male.

Se si vuole giocare a una simulazione di basket su console e PC, da circa una decina d'anni bisogna rivolgersi a un unico prodotto, la serie di 2K Sports.

Questo è un bene, perché tra tutti i titoli cestistici la serie nata su Dreamcast e inizialmente prodotta da SEGA, è stata per molti aspetti la più avanzata dal punto di vista simulativo. Allo stesso tempo è un male per motivi piuttosto intuitivi e semplici. A cavallo tra gli anni '90 e 2000 c'era una scelta molto più vasta se si voleva comprare un gioco di basket: NBA Live di EA Sports, Total NBA di Sony, NBA In the Zone di Konami, o NBA Courtside di Nintendo.

Nel tempo, l'unico gioco in grado di avere la forza di rivaleggiare con la proposta annuale di 2K è stato NBA Live, ma nemmeno tanto. EA Sports ha infatti cancellato più volte il titolo a ridosso del lancio, provando persino a cambiargli nome per poi ritornare con lo storico brand "Live", ma solo per un nuovo flop clamoroso.

Insomma, ormai c'è solo NBA 2K per giocare a basket, che piaccia o meno. La buona notizia è che eccetto qualche passo falso, il gioco è andato via via sempre migliorando, Quella brutta è che la posizione di dominio ha fatto andare a ruota libera il publisher con scelte discutibili e microtransazioni a ruota libera.

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La versione dell'anno scorso è stata duramente criticata per via di alcune introduzioni discutibili e per la meccanica di contestazione dei tiri, praticamente inesistente. La meccanica Pro Stick, introdotta in 2K21 per rivoluzionare il sistema di tiro è stata pesantemente criticata sin dal lancio, tanto da costringere lo sviluppatore a fare marcia indietro e renderla opzionale rispetto al vecchio sistema.

Il Pro Stick era troppo difficile da padroneggiare, anche se non impossibile, e bastava un movimento sbagliato dell'analogico per mandare la palla sopra il tabellone. L'unica sua vera utilità era nelle partite online afflitte da pesante lag, visto che non risentiva della latenza aumentata.

Bene, il Pro Stick è stato eliminato da NBA 2K22. Ora c'è un nuovo indicatore di tiro a riempimento che nel complesso appare ben riuscito: è facile da padroneggiare e consente di realizzare dei tiri perfetti (indicatore verde) anche con giocatori mediocri o sprovvisti di badge da tiratore.

Nel gioco dello scorso anno era inoltre praticamente impossibile contestare i tiri dal perimetro: un giocatore con tiro sopra 90 e pieno di badge dedicati al tiro, segnava anche con Mutombo davanti, il che era decisamente inverosimile e abbastanza frustante.

In NBA 2K22 il sistema difensivo è decisamente migliorato. I sistemi di contrasto sul tiro e di stoppata sono stati ricostruiti da zero, e ora una buona difesa sulla palla genererà diversi airball e stoppate se cercate col giusto tempismo. Ora il contatto fisico ha molto più peso: l'attaccante sente il corpo dell'avversario addosso, rallenta e si sbilancia.

Chi non ha mai sognato di giocare a basket in una nave da crociera? Un'idea bizzarra ma originale! Su next-gen la modalità carriera si svolge invece in un'intera città.

Questo implica una maggiore difficoltà nel mantenere il possesso di palla, nel fare buoni passaggi e ovviamente nel tirare con successo a canestro, che sia in sottomano, in arresto e tiro o nel gioco in post sotto canestro. Ciò ovviamente si applica (fortunatamente!) anche ai tiri piazzati sul perimetro. In generale, saper difendere bene adesso paga ed è molto soddisfacente. Non ci sono più influssi fantasma di un difensore che, nei pressi del tiratore, non alza il braccio e nonostante ciò causa un errore grossolano al tiro.

La fisicità ha molto più peso anche nei giochi pick & roll o pick & fade. Se un giocatore subisce un blocco da un difensore molto più grosso e fisico rimarrà stordito (come è giusto che sia) per qualche frazione di secondo, tempo che ci sarà utile per passare e andare dritti a canestro. Questo è molto utile per battere l'uomo, del resto il pick & roll è il gioco più usato per avviare l'attacco sia in NBA che in FIBA.

Per fare un paragone, lo scorso anno era possibile battere in velocità un ottimo difensore sulla palla solo con giocatori dotati di badge come quick first step o ankle braker a livello hall of fame, oppure sfruttando l'incredibile glitch speed boost, che fortunatamente è stato fixato. Insomma, adesso sembra più di giocare del vero basket.

Anche le animazioni sono state riviste: oltre al set di quelle già conosciute ne abbiamo infatti notate di nuove, alcune delle quali caratteristiche di alcuni giocatori, che permettono di battere con classe gli avversari, giocando bene di piedi, sfruttando il piede perno e le esitazioni, ora molto più efficaci.

I palleggi incrociati con esitazione di KD, i movimenti attorno e fra le gambe di Harden, gli incroci rapidi di Steph Curry e i palleggi metodici indietro e avanti di Luka Doncic, sono ora tutti sotto il controllo completo del giocatore, invece che automatizzati. Insomma, non è più un festival di tiri in step back come l'anno scorso. Le animazioni sono pure più fluide e legate l'una all'altra, e la buona notizia è che questo succede anche su versione last-gen, ovvero quella da noi provata.

La grafica è abbastanza buona su PS4 base, ma questa versione manca di alcune modalità.

Non è però tutto oro quello che luccica. Alcuni bug assurdi sono inspiegabilmente rimasti, come quello super fastidioso in cui nelle partite tre contro tre, il giocatore rimane bloccato per decine di secondi nel recuperare il pallone a bordo campo prima della rimessa, o alcuni movimenti legnosi e stranezze che quasi sempre fanno perdere possessi.

Oppure i difensori dell'IA che lasciano il tiratore libero per raddoppiare sotto canestro, bug puntualmente sfruttato nelle partite online. Se il gioco sembra migliorato dal punto di vista del puro gameplay e della simulazione, la stessa cura non è stata posta nelle modalità di gioco ormai collaudate.

Tra queste abbiamo il ritorno di MyTeam, La Mia Carriera, My GM, My NBA, Stagioni e Blacktop, mentre una nuova modalità dedicata alla WNBA è disponibile solo su next-gen. Bkacktop permette di giocare basket al campetto in varie formule, dall'1v1 al 4v4, potendo scegliere tra vari playground famosi e tra giocatori attuali e storici e si tratta di una modalità gioco veloce che si va ad affiancare alla classica partitella offline, online o classificata. My GM sono perfette per chi voglia giocare con calma e offline, anche se sono disponibili varianti con classifiche online. Queste modalità permettono di governare in toto la franchigia, decidendo le sorti della stessa con scelte manageriali e allenamenti dei giocatori.

La Mia Carriera ci permette di creare un personaggio e portarlo in giro per "Il Quartiere", una zona piena zeppa di luoghi, personaggi e attività in cui farlo competere e progredire. La cosa abbastanza bizzarra è che su last-gen il Quartiere si svolge su una nave da crociera, mentre la modalità di gioco corrispondente su next-gen è molto più ampia e costituita da un'intera città da esplorare.

Quest'anno la Mia Carriera è meno focalizzata sulla storia e sull'aspetto cinematografico e più improntata all'azione attiva. Ci sono più cose da fare, posti da visitare, personaggi con cui relazionarsi. Lo scopo è ovviamente far progredire il nostro alter ego, facendolo crescere nelle statistiche di gioco e dotandolo di nuove abilità tramite i badge (o distintivi), che a questo giro sono stati decisamente arricchiti per un numero totale di 80 suddivisi in categorie tiro, playmaking, difesa e finalizzazione.

La modalità Blacktop è perfetta per partite veloci tra amici con regole persolizzate.

Grazie ai nuovi badge è ora molto più facile creare giocatori più differenziati, con tendenze e stili di gioco più personalizzabili. Ce ne sono di interessanti come Settebello che premia i giocatori che attaccano il canestro nei primi sette secondi, Hustler che permette ai giocatori reattivi di recuperare palle vaganti più velocemente del normale, o playmaker in post che consente a giocatori come Nikola Jokic di foraggiare i compagni con le stesse mani esperte e sicure della nostra point guard.

Inoltre i badge già presenti in passato sono stati rivisti e migliorati, in alcuni casi completamente tagliati (come heart crusher che a livello hall of fame era troppo penalizzante sulle palle perse). La cosa bella è che a differenza di 2K21, in 2K22 i badge sono identici tra last-gen e next-gen. Ne consegue che creare un giocatore a nostro piacimento, sostanzialmente diverso da tutti gli altri, è molto più facile quest'anno e l'esperienza può risultare più gratificante.

Per accumulare punti esperienza ci vuole tempo e bisogna giocare tanto, e qui ci viene incontro (per modo di dire!) 2K, che dà la possibilità di acquistare VC (virtual coin) da spendere per acquistare badge, oggetti cosmetici e quant'altro, utilizzando denaro reale. Non è impossibile evitare di ricorrere a questi sistemi ma la sensazione è che il tempo di gioco richiesto per ottenere gli stessi risultati sia decisamente aumentato.

E questo ci porta dritti a MyTeam, la modalità principe di NBA 2K, la più giocata dalla comunità. Si tratta di una modalità competitiva ispirata a FIFA Ultimate Team, in cui potremo creare una rosa mista tra giocatori attuali e stelle del passato, semplicemente raccogliendo le figurine dei giocatori corrispondenti, da schierare poi in campo nelle varie sfide. L'obiettivo è assemblare una rosa sempre più forte e farla progredire nel corso di tutta la stagione, aggiornandola sfruttando la release di nuove figurine che escono con cadenza settimanale e bisettimanale.

Il giocatore viene motivato a giocare praticamente ogni giorno, visto che ci sono obiettivi stagionali, quotidiani e settimanali, e una competizione riservata al weekend simile alla FUT Champions, che presenta ogni volta requisiti d'accesso specifici. Si tratta di una modalità estremamente competitiva in cui se non si gioca dal day-one e con cadenza giornaliera sarà difficile, se non impossibile, avere buoni risultati nei match online. Una modalità che crea quasi dipendenza, nel tentativo di raggiungere un certo risultato, ottenere una figurina ambita o scalare le classifiche della lega unlimited.

Se volete evitare l'online competitivo, la Mia Carriera e il My GM vi offrono la possibilità di giocare intere stagioni da general manager e gestire ogni aspetto della squadra, dai social al business.

Sulla carta tutto bello, no? Non proprio. Per ottenere una buona quantità di crediti (MT) e comprare figurine forti sul mercato bisogna giocare davvero troppo. Gran parte di questi crediti vengono spesi per rinnovare i contratti ed i premi per ogni vittoria sono decisamente diminuiti rispetto allo scorso anno.

Inoltre, se un avversario abbandona otterremo la vittoria ma nessun credito, una cosa che non ha alcun senso e che genera solo frustrazione. In sostanza sembra che 2K spinga in tutti i modo gli utenti a mettere mano al portafogli per comprare pacchetti di figurine, che proprio come quelli Panini dei nostri tempi sono del tutto casuali. In pratica sono delle loot box con chance di trovare carte di valori molto basse.

Inoltre, spesso il premio finale di una stagione o della modalità Unlimited (che si ottiene vincendo dodici partite su dodici nella lega più alta (assurdo) è totalmente sbilanciato al tipo di impegno richiesto. Si tratta infatti di una carta che nel giro di poche settimane o al massimo due mesi diventa obsoleta. Perché non offrire la possibilità di scegliere tra carte e crediti? In FUT è possibile e funziona.

Certamente, è possibile giocare e allestire squadre competitive senza spendere un centesimo, diventando un cosiddetto "NoMoneySpent", ma servono almeno tre-quattro ore al giorno, non tanto a giocare le partite visti i crediti irrisori ottenuti, quanto a fare compravendita sul mercato.

Ogni giorno verranno infatti proposte nuove sfide che richiedono giocatori particolari, che automaticamente diventano ricercati e quindi costosi sul mercato. Con le giuste intuizioni e stando collegati nei momenti giusti, si possono fare ottimi profitti. Peccato che a differenza di EA Sports, 2K non offra Web App o Compaion App per cellulare, quindi anche questa pratica è impossibile a meno di non stare tutto il giorno a casa.

In MyTeam potrete schierare la rosa dei vostri sogni, ma le carte sono costose e diventano obsolete in fretta. Bisognerà giocare sul mercato o spacchettare regolarmente per restare competitivi.

Quest'anno 2K ha reinserito all'intero di MyTeam anche la modalità Draft, che ritorna a grande richiesta. Qui almeno non serve avere una squadra competitiva per giocare: si entra con un gettone e si partecipa al draft, scegliendo tra una serie di giocatori proposti casualmente per ogni ruolo. In questo modo si ha l'occasione di giocare virtualmente ad armi pari con tutti, ma i gettoni sono limitati per ogni stagione e senza completare obiettivi è impossibile ottenerli.

Dal punto di vista tecnico c'è poco da recriminare. Su last-gen è stato raggiunto il massimo livello grafico e il gioco gira a 60fps fissi. L'audio è coinvolgente e sembra davvero di stare dentro all'arena, ma ci sono i soliti problemi lato server. Se giocate a MyTeam, sappiate che il venerdì alle 17 escono contemporaneamente nuovi pacchetti e si avvia la lega Limited. Questo si traduce, letteralmente, nell'impossibilità di navigare tra i menu, o addirittura loggare perfino la sera.

È una cosa che succedeva l'anno scorso e succede anche quest'anno ed è davvero inammissibile. Basterebbe potenziare i server o slegare l'uscita dei nuovi pacchetti dall'inizio del torneo del weekend, eppure dopo un anno 2K sembra non voler trovare una soluzione a questo problema.

Alla luce di queste considerazioni, è ora di tirare le somme. Come dicevamo in apertura, NBA 2K22 è purtroppo o per fortuna l'unica simulazione di basket. Potenzialmente potrebbe diventare ogni anno il gioco definitivo, ma come spesso accade a chi gode di posizioni esclusive, è facile adagiarsi sugli allori e farsi ingolosire da facili guadagni.

Il gioco è decisamente migliorato dal punto di vista del gameplay ma le modalità sono invece peggiorate: permangono i loro difetti storici ed è sempre più difficile giocare competitivo senza mettere mano al portafoglio. Discutibile, per non dire assurdo, il fatto che la versione PC non sia next-gen, essendo potenzialmente la piattaforma più potente.

I premi finali delle modalità di gioco all'interno del MyTeam sono troppo legati al caso…

Alla luce di queste considerazioni, è ora di tirare le somme. Come dicevamo in apertura, NBA 2K22 è purtroppo o per fortuna l'unica simulazione di basket. Il gioco è migliorato dal punto di vista del gameplay, ma le modalità di gioco sono invece peggiorate. Giocare in competitivo con successo senza spendere denaro reale per acquistare pacchetti è divenuto ancora più difficile.

C'è molto meno spazio di manovra per chi abbia tempo e voglia di dedicarsi al grindig e ogni aspetto del gioco sembra invitare l'utente a lasciarsi andare nell'acquisto dei pacchetti, che altro non sono se non loot box con percentuali di ottenere oggetti di valore ancora più basse. Inaccettabili inoltre in problemi relativi ai server del MyTeam, che praticamente impediscono sistematicamente di loggare al venerdì sera. Su last-gen, inoltre diverse modalità come MyCareer, the W (WNBA) MyNBA sono castrate rispetto alle versioni next-gen.

E a proposito di next-gen è discutibile, per non dire assurdo, il fatto che la versione PC non sia next-gen, essendo potenzialmente la piattaforma più potente. Se per il calcio c'è la scelta FIFA-PES, chi ama il basket può invece scegliere se comprare NBA 2K o andare a giocare al campetto. Non c'è un'alternativa ed è questo il problema più grosso di questo franchise.

Se amate il basket NBA probabilmente comprerete ugualmente il gioco, ma se deciderete di giocare online competitivamente, preparatevi a dover spendere qualcosa in più oltre al prezzo del gioco. Se potete scegliere, prendere la versione PS5/ Xbox Series, è decisamente più profonda oltre ad avere grafica ed animazioni migliori. Nel caso dobbiate passare alla next-gen entro l'anno, occhio che occorre acquistare il bundle digitale con entrambe le versioni, non c'è un'opzione di upgrade gratuita o a pagamento contenuto.

6 / 10