NecroVision
Guerra e zombie, cocktail indigesto.
Pensate allo scenario che storicamente ha caratterizzato la prima Guerra Mondiale. Ampie aree pianeggianti ospitano Km di trincee, anfratti, protezioni imbastite frettolosamente per consentire un riparo alle truppe che vengono mandate letteralmente al macello. Il cielo plumbeo sovrasta il fronte, l’odore acre della battaglia imperversa in ogni angolo. Bene ora mettete da parte questo quadro desolante e drammatico e richiamate alla memoria le tutto sommato scontate vicende che riguardano zombie, esseri demoniaci e misteriosi poteri soprannaturali.
Necrovision tenta di sintetizzare questi due mondi, apparentemente così slegati, introducendo nella realtà bellica del primo conflitto mondiale una sorta di “terzo schieramento”, capitanato da un orripilante e per nulla caritatevole negromante che vi darà del filo da torcere (in tutti i sensi), scagliando verso di voi le sue informi orde di soggetti piegati al suo volere. Come probabilmente molti di voi stanno già pensando, le premesse non sembrano delle migliori. Bene vi rassicuriamo, è effettivamente così.
Dopo le fasi iniziali ci si ritrova immediatamente con un fucile in mano, imprigionati all’interno di una struttura sotterranea in compagnia di un altro soldato che non si è fatto particolari scrupoli ad abbandonare altri compagni a loro stessi pur di salvarsi la pelle, ma che sarà immediatamente sistemato dal nostro ancora misterioso protagonista, intenzionato ad uscire per rendersi conto di quanto sta accadendo all’esterno. Ben presto i nostri sospetti sono diventati realtà e la trama ha immediatamente assunto una piega contraddittoria e incoerente, popolando lo schermo con una varietà di elementi scarsamente amalgamati tra loro.
Si avrà così a che fare con adepti del cattivone di turno, misteriosi e potenti boss dalle caratteristiche soprannaturali, creature demoniache e per ultimi gli immancabili soldati tedeschi che paradossalmente pur avendo già qualche gatta da pelare vista la situazione e le forze presenti sul campo, ovviamente non perderanno occasione per mettersi sulla vostra strada scaricandovi addosso una valanga di proiettili e di granate.
Se già di per sé trama e ambientazione non brillano per solidità, i tempi di caricamento necessari sia per avviare il gioco che per riprendere dall’ultimo checkpoint in caso di morte sono letteralmente eterni e la patch recentemente rilasciata dagli sviluppatori, che teoricamente avrebbe dovuto risolvere il problema, al contrario non ci sembra abbia sortito alcun effetto. Altrettanto maldestro ci è sembrato il tentativo di mascherare l’interminabile attesa, dando l’opportunità all’utente di leggere svariate lettere scritte dai soldati presenti al fronte, che forniscono qualche ulteriore dettaglio sulla trama, ma che vengono rese per lo più vane a causa dell’assurdo doppiaggio svolto per quei personaggi appartenenti alle file tedesche, scimmiottati nella fonetica e condotti sulla strada del paradosso, per non dire del grottesco.