Need for Speed Nitro

La saga di Need for Speed è una di quelle che non mollano mai, che cambiano pelle a seconda del mercato per cercare di catturare sempre l'attenzione del pubblico. Nelle sue ultime incarnazioni, tuttavia, la serie di corse EA ha perso un po' di colpi, finendo con l'occupare un posto marginale nel mondo dei videogiochi.

Per tornare di slancio in cima ai pensieri dei giocatori Need For Speed si è divisa, proponendosi in versione dettagliata e simulativa su PS3 e Xbox 360 e lasciando al Wii la frenesia e il divertimento allo stato puro. Need for Speed Nitro è il capitolo sviluppato per la console Nintendo, che abbiamo potuto provare con mano agli studi italiani di Electronic Arts.

La prova in questione si concentrava sul multiplayer, e ci ha permesso di testare i differenti sistemi di controllo proposti dai programmatori, la fluidità del motore grafico e la qualità del gameplay. Partendo dal primo degli elementi di cui sopra, bisogna dire che i ragazzi di EA Montreal hanno fatto il possibile per cercare di venire incontro a ogni genere di giocatore, trovandosi comunque di fronte a problemi piuttosto seri.

Need for Speed Nitro può essere giocato utilizzando una gran quantità di sistemi di controllo differenti, che si adattano alle caratteristiche specifiche di ogni possibile acquirente, ma a conti fatti solo uno di questi si rivela abbastanza preciso da permettere di ottenere risultati apprezzabili in pista.

Si può utilizzare un unico Wiimote, impugnandolo orizzontalmente come in Excite Truck, o tenendolo come un normale telecomando (impugnatura che richiede solo piccoli spostamenti del polso per controllare il veicolo su schermo), oppure la combinazione Remoteb+ Nunchuk, sicuramente la più precisa del lotto. In effetti utilizzando i sistemi che prevedono un unico Wiimote si nota subito quanto i controlli siano imprecisi, perfino con l'aiuto della sterzata assistita (opzione inserita perché i programmatori stessi erano consapevoli delle difficoltà di gestione delle curve).

Fortunatamente la struttura di gioco molto simile a quella dei vecchi episodi di Burnout, con curve mai troppo strette, derapate controllate e muri spesso “arrotondati” per favorire lo scivolamento delle auto dopo l'impatto della fiancata con i limiti del tracciato, permette comunque di ottenere risultati apprezzabili nonostante i controlli ancora imprecisi, ma è comunque importante che i programmatori sfruttino quest'ultimo mese a loro disposizione per bilanciare meglio la situazione.

Sul fronte puramente tecnico, invece, Nitro si difende piuttosto bene, con modelli poligonali per le vetture convincenti e, soprattutto, una fluidità costante anche durante le partite in split screen fra quattro giocatori. Considerando che l'azione si basa proprio sulla frenesia e sulla confusione generata dai numerosi power up da recuperare nei tracciati, si tratta di una notizia piuttosto confortante. Peccato solo che i tracciati su cui abbiamo gareggiato nel corso dell'hands-on non fossero particolarmente ispirati. Manca poco più di un mese all'uscita nei negozi di Need for Speed Nitro.

Considerando che stiamo parlando di un gioco che promette di unire la velocità di Burnout alla follia di titoli come Mario Kart o Excite Truck, con la possibilità di sguinzagliare insistenti auto della polizia dietro ai propri rivali o di crivellare il leader della corsa a colpi di mitragliatrice, non rimane che sperare che i programmatori riescano a trovare una soluzione accettabile per il problema dei controlli.