Need for Speed: SHIFT
La rinascita della serie.
Ed ecco giungere al traguardo Need For Speed: Shift, ennesima iterazione del brand griffato Electronic Arts. La prova su strada tenutasi a Los Angeles ci aveva fornito ottime impressioni, in netta controtendenza con gli ultimi insipidi episodi della serie. Via le corse clandestine, le attricette languide che ci suggeriscono di guidare con prudenza (ovviamente nella vita reale) e tutte le innumerevoli influenze subite nel corso degli anni e implementate al fine di accontentare tutti, senza però far felice nessuno.
Shift, pertanto, è stato concepito e sviluppato con una sola inderogabile direttiva: resuscitare il marchio Need For Speed, fornirgli finalmente la personalità che merita e garantire agli appassionati di racing game un'esperienza di guida senza inutili fronzoli. Basta con i teppisti da strada, gli inseguimenti a rotta di collo e altre amenità. Si è infine giunti a capire che una minestra, a riscaldarla troppo e ad aggiungere ingredienti in modalità random, non potrà che avere un sapore pessimo. L'intervento di i Slightly Mad Studios giunge in tal modo salvifico, puntando tutto sul fattore emotivo pur restando in bilico tra le esigenze simulative e la spudorata tendenza arcade tipica del brand.
A seguito della nostra prima prestazione sul circuito verremo valutati in base allo stile e alle competenze dimostrate, e il gioco si premurerà di suggerirci il settaggio di opzioni ideale per garantirci un'esperienza capace di motivarci senza però generare frustrazione. Si tratta ovviamente di parametri selezionabili a nostra discrezione: chi vorrà andare a fondo nel realismo potrà benissimo rimboccarsi le maniche e migliorare le proprie performances in tutta la modalità relativa alla carriera. A tal proposito, diciamo subito che la modalità in singolo offre probabilmente una gamma meno nutrita rispetto ai titoli precedenti: avremo così le gare classiche, le sfide al tempo, i testa a testa e particolari competizioni sponsorizzate da una sola casa automobilistica. Oltre sessanta le vetture disponibili, tutte modellate egregiamente secondo le contrtoparti dei costruttori originali. Il tour Mondiale suggellerà la vostra scalata alle classifiche proponendovi sfide nei più svariati circuiti del mondo (Europa, Stati Uniti, Giappone e così via).
Come da copione, vincere le gare vi servirà ad accumulare pecunia da spendere nell'ampliamento del parco macchine. Stavolta però risulta decisamente gradita l'implementazione di un sistema di crescita in base all'esperienza, che valuterà di volta in volta il nostro atteggiamento in base all'aggressività (sportellate e schianti contro gli avversari) o alla precisione (una guida pulita e impeccabile, votata unicamente alla ricerca della traiettoria migliore). Qualuque sia la vostra tendenza in gara, i punteggi acquisiti e le ricompense (costituite da un numero variabile di stelle) vi consentiranno di scalare il classico ranking ottenendo nuove auto e l'accesso a campionati d'elite. Tutta roba che potremmo definire standard in un titolo dedicato alle corse, ma possiamo affermare che l'intero set di possibilità è davvero stato calibrato con dovizia e senza sbavature. L'idea che se ne ricava è di una coraggiosa essenzialità: nulla di pleonastico o ridondante.
Siamo quindi arrivati al vero nocciolo della questione: il gameplay. Need For Speed: Shift si guida con un livello di immersione altamente gratificante, e ciò vale a prescindere dal livello del giocatore. La sensazione di velocità, gli oscillamenti della visuale all'interno dell'abitacolo, il sistema di schianti e tutte le sensazioni di essere realmente al volante di un bolide sono state ricreate a dovere, con piccoli ma significativi accorgimenti che certamente incidono sul grado di immedesimazione trasmesso dallo schermo. A voler essere pignoli, ci duole segnalare un sistema di derapate non proprio avvincente, quasi a voler ripudiare la componente arcade. Detto questo però, non si può che sottolineare l'incredibile passo in avanti rispetto alle scorse iterazioni. Si riscopre il piacere della guida, ma non attraverso rigide punizioni (che comunque sono presenti disattivando gli aiuti), bensì tramite una genuina raprpesentazione dei meccanismi che regolano una corsa ad alta velocità.
Nessuna particolare lamentela sull'intelligenza artificiale degli avversari, che ci è parsa sin da subito reattiva, motivata e credibile in egual misura. Gli altri piloti potranno perciò sbagliare, sentire la pressione in certi momenti della corsa e reagire in maniera imprevedibile, perdendo il controllo o al contrario mostrarsi ancora più agguerriti. È un equilibrio sottile, che in casi sporadici viene perso ma che generalmente pervade lo spirito di ciascuna competizione. Va da sé che la modalità multiplayer fino ad otto giocatori potrà fornirvi soddisfazioni sicuramente maggiori. Anche qui, poche cose ma buone: a parte la possibilità di sfoggiare i nostri bolidi completamente rielaborati, si potrà accede a gare personalizzabili o vedersela testa a testa con un nostro rivale.
Sicuramente competente il lavoro svolto in ambito tecnico. Buoni gli effetti di illuminazione, la fisica degli scontri e il blur che andrà a sfocare i contorni evidenziando con la giusta enfasi i chilometri macinati dai vostri pneumatici. Non ci ha pienamente convinto la navigazione tra i menù, ma riteniamo che si possa soprassedere una volta acquisita la giusta dimestichezza. Per il resto, accogliamo con la dovuta soddisfazione il nuovo capitolo di una serie che sembrava destinata all'oblio, e che invece ha saputo, letteralmente, rimettersi in carreggiata e sfidare i propri detrattori. Se avete amato la serie o se semplicemente avete urgenza di un racing game intrigante e appagante, procedete pure all'acquisto.