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Never Alone Foxtales - recensione

Si torna nelle gelide distese artiche con Nuna e la sua volpe.

Della bellezza incompiuta di Never Alone (Kisima Ingitchuna) abbiamo già parlato estensivamente nella recensione di questo affascinante gioco sviluppato da Upper One Games, e la conclusione è stata che gameplay e documentario viaggiano in esso su binari paralleli che purtroppo non si sono mai incontrati per dare vita a qualcosa di diverso.

Tra un popolo in cui la tradizione orale è fondamentale, come quello degli Iñupiat, le storie a cui infondere vita digitale non mancano di certo, e visto che l'operazione ha ottenuto una certa risonanza nonostante pareri non universalmente entusiasti, la nascita di Foxtales era solo questione di tempo.

Never Alone: Foxtales vede nuovamente protagonista la coppia formata dalla piccola Nuna e dalla sua particolarissima volpe: mentre la bambina è già un'abile cacciatrice e si trova a proprio agio tra i pericoli del remoto Alaska, l'animale è in grado di interagire con gli spiriti al fine di risolvere gli enigmi tra una sezione platform e l'altra.

La maggior parte di Foxtales si svolge sott'acqua, ma ciò non apporta molte novità in fatto di enigmi.

La novità non sta solo nella storia, ma anche negli scenari che stavolta prevedono una lunga escursione in mare e grotte sotterranee, il tutto condito da un preciso nemico finale che interviene a un certo punto della storia.

Lo svolgimento, nella pratica, è molto simile a quanto già offerto dall'avventura principale. Le vicende di Nuna e dell'animale vengono narrate in lingua Iñupiat tra salti, enigmi, immersioni e traversate in canoa, e di tanto in tanto è possibile sbloccare mini-documentari che approfondiscono i temi della storia, stavolta incentrata sul rispetto degli animali e dell'ambiente tutto.

La minore incidenza di piattaforme e salti è un bene, visto che il ricordo dei salti più rognosi è vivido almeno quanto il bellissimo quadro che stile grafico, sonoro e ambientazioni hanno contribuito a creare in Never Alone. Stavolta capita molto più spesso di immergersi e ritrovarsi a lottare con correnti marine e creature pericolose che spuntano appena dalle pareti del fondale ma in grado di ghermire all'istante la bambina o la volpe in caso vi si avvicinino troppo.

La composizione audiovisiva non ha perso un grammo del suo fascino e resta affascinante come all'esordio.

In alcune occasioni capita che il partner, se controllato dall'IA quando si gioca da soli, segua le nostre mosse in maniera un po' incauta finendo preda di questi nemici e obbligando a ripartire dal punto di controllo precedente, ma non capita molto spesso e in generale siamo a livelli di fastidio veramente minimi, soprattutto rispetto al titolo principale.

Gli enigmi prevedono lo spostamento degli spiriti, e di conseguenza delle correnti marine che essi controllano, da parte della volpe, mentre Nuna può raccogliere e usare dei blocchi di ghiaccio lasciati da alcuni spiriti particolari per rompere delle barriere. Spesso bisogna passare velocemente da un personaggio all'altro per eseguire le azioni nella sequenza corretta e con il giusto tempismo, e il tutto risolta decisamente più facile quando è un partner in carne e ossa a darci manforte.

A parte queste piccola differenze, Foxtales non abbandona il sentiero già battuto e si limita a rinnovare, per quanto possibile, scenari e rompicapo. I capisaldi dell'avventura madre restano, come prevedibile, ben saldi, e ciò comprende anche qualche salto un po' scomodo e l'occasionale incastramento o l'obbligo di ripetere nuovamente l'ultima sezione per essere finiti in una zona off-limits che non sembra tale.

La nuova storia non manca di illustrare altri aspetti della società Iñupiat tramite i mini-documentari sbloccabili in gioco.

Cambiamenti minimi e limitati erano da mettere in preventivo, e Never Alone: Foxtales si rivela quindi un'espansione nel senso più classico del termine, e come tale è consigliata solo a chi ha apprezzato particolarmente l'introspezione e il ritmo rilassato già assaporati in precedenza. La durata, misurabile in un'ora o poco più, è sì breve ma proporzionata al gioco da cui nasce.

Il consiglio è di giocarlo in compagnia, non solo per addolcire i passaggi più frustranti, ma soprattutto perché Foxtales è un'esperienza da vivere e condividere, proprio come il gioco stesso fa con la storia che racconta.

A margine di tanta poesia e folclore, resta però il rammarico che in un gioco concepito per conoscere e comprendere meglio una società tanto particolare come quella degli Iñupiat, non si siano fatti sforzi maggiori per fare il percorso inverso, ossia comprendere ciò che rende un videogioco tale e fare qualche sforzo in più per fondere queste due realtà, che anche in Never Alone: Foxtales continuano a dividersi uno spazio comune senza però comunicarsi e compenetrarsi in alcun modo.

6 / 10
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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