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Neverending Nightmares: la verità è nei sogni - review

Kickstarter ci regala un nuovo horror indie. Ne è valsa la pena?

Le malattie mentali, qualunque esse siano, possono essere difficili da sconfiggere e il cervello può diventare il nostro peggiore nemico, facendoci vedere cose che non esistono. Lo sa bene lo sviluppatore dell' indie Neverending Nightmares, che col suo gioco finanziato tramite Kickstarter, ripropone patologie come depressione e disordine mentale.

Neverending Nightmares è un'avventura grafica horror fortemente basata sull'esplorazione. Voi impersonerete Thomas, un ragazzino alla ricerca della sorellina Gabi, uccisa in circostanze non molto chiare. Le azioni che Thomas può compiere per portare a termine la sua ricerca sono estremamente limitate: si può muovere (quasi) liberamente tra le ambientazioni, prendere/usare oggetti e scattare per brevi tratti.

Gli orrori presenti in Neverending Nightmares sono imbattibili e non sono presenti armi di alcun genere. L'unica speranza di sopravvivere sta in un approccio più stealth, nonostante il gioco lo accenni appena. Non ci saranno momenti in cui sarete circondati da mostri e dovrete scappare, ttutto è ridotto all'osso per accentuare l'esplorazione e permetter di osservare con molta attenzione gli incubi disegnati a mano che vedranno Thomas come protagonista.

Il legame tra Thomas e Gabi è molto più profondo di quanto il gioco mostri.

L'horror di Neverending Nightmares è psicologico e non grafico. Ci sono ovviamente sangue e corpi massacrati ma gli oggetti più disturbanti sono quelli che il giocatore deve scoprire osservando gli sfondi: i quadri, i giocattoli, le bambole sono tutti nei luoghi più sbagliati e stridono con la nostra logica.

Le foto di famiglia e i quadri raccontano una storia nella storia e starà a voi capirne il significato e risolvere l'enigmatica morte di Gabi. Ci sono essenzialmente due locazioni da esplorare in Neverending Nightmares: la labirintica casa di Thomas e un ospedale psichiatrico. Durante i vostri incubi, spesso e volentieri le due locazioni si fonderanno dando vita ad ambientazioni disturbanti e completamente illogiche.

L'avventura intera è pervasa da un alone di morte, solitudine e malinconia. La morte, negli incubi di Thomas, non è contemplata: gli orrori potranno avere talvolta la meglio durante l'esplorazione ma verrete riportati al vostro letto, ricominciando la vostra avventura dall'ultimo check point.

Gli incubi si concludono sempre con Thomas che riesce a ritrovare sua sorella. E purtroppo non finiscono (quasi) mai bene.

Lo stile grafico di Neverending Nightmares è molto fine mentre le ambientazioni disegnate a mano sono ben realizzate e, come scritto in precedenza, ricche di particolari. Gli incubi di Thomas sono in bianco e nero, a parte per alcuni oggetti colorati; questi attireranno la vostra attenzione e potranno essere osservati nel dettaglio oppure utilizzati. I puzzle del gioco sono estremamente semplici e quando ne vedrete uno significa che vi servirà e che dovrete prenderlo.

Negli horror uno dei comparti più importanti è quello audio e in Neverending Nightmares i suoni sono quelli che ci si può aspettare da un esponente del genere (catene, sussurri, rumori sinistri); giocato con le cuffie, fa la sua bella figura. Se siete dei veterani dell'horror, però, difficilmente Neverending Nightmares vi spaventerà a morte sebbene il fine, lo ricordiamo, sia di mettervi in uno stato confusionale giocando con la vostra logica e la vostra razionalità.

In conclusione Neverending Nightmares è un buon titolo: viaggiare negli incubi di Thomas, nonostante la ripetitività, la scarsa interazione e la durata (il gioco può essere completato in 3 ore, 6 se volete scoprire tutti e tre i finali), vale il tempo che vorrete dedicargli. E i 14,99 euro necessari all'acquisto troveranno una giustificazione nello scoprire perché il protagonista si senta così colpevole per la morte della sorella.

7 / 10