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New Game Designer 2015 - reportage

Aziende e università per i creatori di videogiochi di domani.

Anche quest'anno l'Università degli Studi di Milano ha ospitato il New Game Designer, evento aperto al pubblico ma rivolto in modo preferenziale a chi dei videogiochi vuole fare una professione a tutti gli effetti.

Dati di AESVI alla mano, siamo tra le nazioni che più consumano e che più spendono in videogiochi, una tendenza inversamente proporzionale alla capacità del nostro Paese di lanciarsi in uno sforzo produttivo adeguato a tali risultati. La tendenza sta però cambiando in maniera netta e il New Game Designer 2015 è stato un'ottima vetina per constatarlo.

Il cortile Filarete dell'università ha accolto anche in questa edizione un gran numero di stand, punto d'incontro tra le aziende del settore, gli studenti e le università. Chi ha voluto mettersi in gioco lo ha potuto fare grazie alla possibilità di sostenere colloqui con ciascuna delle realtà presenti all'evento, tutte operanti sul territorio italiano.

I numerosi portatili hanno permesso al concorso di non naufragare a causa del nefasto blackout.

Un vero Career day reso possibile dalla partecipazione di Ubisoft Milan, Walt Disney Company Italia, Milestone, Forge Reply, Bad Seed, Digital Tales, We Are Müesli T-union, Digital Bros Game Academy, Indomitus Games, Forge Reply, e dall'impegno di istituzioni quali il Politecnico di Milano, l'Università di Verona e l'Università Cattolica.

Un lungo blackout che ha interessato l'intero ateneo è quasi riuscito a sabotoare un altro fulcro della manifestazione, ossia la sfida tra i prototipi di videogioco creati dal corso di Online Game Design dell'Università degli Studi di Milano e quello di Videogame Design and Programming del Politecnico di Milano.

Le batterie dei portatili che ospitavano i titoli hanno però miracolosamente retto fino al provvidenziale ritorno dell'energia, e la giuria composta da dieci fra esperti e addetti ai lavori ha così potuto testare tutti i giochi in lizza. Noi stessi abbiamo avuto la possibilità di sederci davanti ai monitor e scoprire la qualità dei titoli in gara, ancora grezzi data la natura del contest, ma tutti supportati da idee e meccaniche sorprendentemente solide.

Il gameplay di C.H.O.O.S.E., vincitore della categoria multiplayer New Game Designer 2015.

Ci siamo dunque spinti nelle profondità di Infernal Maze, titolo multigiocatore in cui due squadre si danno battaglia in un intricato labirinto, colmo di enigmi e mostri, e governato dal nerboruto minotauro che saremo chiamati ad affrontare qualora trovassimo l'uscita del letale dedalo. Interessante è la possibilità di creare il nostro personaggio rendendolo più agile o più forte, fattori che influiscono sulla possibilità di utilizzare armi più o meno incisive e sulla velocità di movimento.

Tra gli altri abbiamo potuto testare anche Zero, survival game in cui si vestono i panni di un robot con l'obiettivo di non rimanere uccisi da un ostile pianeta innevato. Come i canoni del genere impongono, in Zero è possibile vagare liberamente per la mappa, costruendo edifici di vario genere, tentando allo stesso tempo di sopravvivere ad altri giocatori non particolarmente amichevoli e ai giganteschi vermi dei ghiacci che popolano la zona.

Dopo aver analizzato i tredici giochi in gara, divisi fra singleplayer e multiplayer, la giuria ha votato i titoli assegnando a ciascun team un certo numero di banconote finte, a simboleggiare idealmente il finanziamento del gioco.

Pochi minuti prima della proclamazione dei vincitori, la tensione ha iniziato a serpeggiare tra i giovani programmatori.

La lunga selezione ha decretato vincitore della categoria singleplayer il team Laika e il suo Laika 2.0, un adventure game con enigmi e sezioni platform dall'aspetto minimalista, curato al punto da sembrare un gioco completo. Ne abbiamo apprezzato in particolare la stile di gioco, che ricorda da vicino lavori di Oddworld Inhabitants come Abe's Oddysee e lo humor dei ricchi dialoghi tra Lakia, la scimmia protagonista del gioco geneticamente modificata dal KGB, e il suo team di supporto del Cremlino.

Tra le sei squadre della categoria multigiocatore è stata invece premiata Xylem Games, con lo strategico in tempo reale C.H.O.O.S.E. Il semplice concetto alla base del gioco prevede che due giocatori si sfidino su una piccola mappa divisa in territori di forma esagonale. L'obiettivo è conquistare più territori dell'avversario prima dello scadere del tempo, o in alternativa eliminare direttamente il proprio nemico.

Per dar sfogo alle nostre velleità di guerrafondai potremo contare su un sistema dinamico di generazione delle unità, delle quali potremo decidere gli attributi in fase di creazione. Questo comporterà un diverso costo in risorse a seconda di quale privilegiare dei quattro parametri disponibili (forza, velocità di movimento, velocità di attacco, difesa). Durante la nostra prova siamo stati clamorosamente battuti ma una rivincita l'avremmo volentieri chiesta.

Laika 2.0, il vincitore della categoria singleplayer al New Game Designer 2015.

L'impressione finale sull'intera manifestazione è che anche quest'anno gli sforzi di AESVI e del laboratorio PONG (Playlab fOr inNovation in Games) hanno permesso al pubblico di constatare come la passione degli sviluppatori italiani sia più forte che mai e come questo si traduca in risultati estremamente incoraggianti per il prossimo futuro.

L'appuntamento rimane fissato al prossimo anno dunque, certi che che la qualità dei giochi presentati continuerà a crescere come avvenuto in questa edizione 2015.

Avatar di Matteo Tabai
Matteo Tabai: È un ragazzo abbastanza alto, appassionato di videogiochi, musica, montagna e buon cibo. Onnivoro sia a tavola che con un controller in mano, ha l'assurda pretesa di fare dei videogames la sua professione. Chi vivrà, vedrà.
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