New Play Control! Pikmin 2
Un sensazionale ritorno.
La trama è insomma genuinamente delirante, impreziosita fra l'altro da svariate chicche e strizzatine d'occhio, ma quello che più conta sono gli effetti della stessa sul gameplay. Per prima cosa trattandosi di una spedizione organizzata questa volta non ci saranno allarmanti rischi connessi alla vostra stessa sopravvivenza, e dunque potrete dire addio ai vincolanti limiti di tempo. Niente più 30 giorni entro cui abbandonare necessariamente il pianeta, in occasione del vostro ritorno potrete prendervela con comodo e fare le cose con assoluta calma.
Last but not least, ora vi ritroverete ad usare non uno ma addirittura due mini astronauti. Olimar e Louie saranno inoltre gestibili separatamente (ciascuno con una diversa squadra di Pikmin) e switchabili in qualsiasi momento, per un vero e proprio trionfo del multitasking.
Un'altra rilevante novità riguarda proprio i fenomenali esserini in fiore, con l'introduzione di due nuove specie di Pikmin: i nerboruti Pikmin viola, dotati della forza di dieci Pikmin e capaci di scatenare veri e propri terremoti se lanciati in aria, ed i velenosi Pikmin bianchi, capaci di resistere ai gas tossici e perfetti per recuperare antichi tesori sepolti. Attenzione però: queste due particolari razze avranno un che di speciale anche nella loro gestazione, considerando che per ottenere i Pikmin viola e quelli bianchi dovrete ricorrere ad un processo abbastanza laborioso. Importante sottolineare come l'aggiunta di queste nuove tipologie di creature spalanchi orizzonti inediti in termini di possibilità ludiche, senza tuttavia stravolgere il sublime equilibrio che caratterizzava le dinamiche del titolo originale.
Pikmin 2 eclissa il suo predecessore anche in termini meramente quantitativi, con addirittura 200 oggetti da recuperare rispetto ai 30 del primo episodio, ma quel che più conta è il come tale abbondanza venga posta in essere.
Con una mossa sorprendente e persino un po' folle questo sequel aggiunge infatti alla peculiare miscela di RTS ed action-adventure dell'originale un elemento a dir poco geniale: il dungeon crawling. Dovrete allora decidere con quanti (e con quali...) Pikmin imbarcarvi nell'esplorazione di particolari caverne, scendendo sempre più in basso fino ad arrivare all'imprescindibile scontro con gli enormi boss di fine livello. Il tutto senza poter ripristinare gli elementi caduti sul campo, of course .
La scommessa si rivela al 101% vincente, riuscendo così a dare varietà e respiro ad una formula già contraddistinta dalla freschezza e dall'originalità. Senza poi contare le grandiose sperimentazioni in termini di level design, il palpabile senso di pericolo che avvertirete addentrandovi nel cuore delle tane più profonde e la surreale atmosfera di un microcosmo un po' familiare ed un po' alieno che respirerete a pieni polmoni. Da non trascurare anche le godibilissime modalità multiplayer, ingiustamente sottovalutate dai più all'epoca della release originale. E se forse il Battle mode funziona meglio sulla carta che pad alla mano (complice anche e soprattutto il fatto che le meccaniche di Pikmin sembrano poco adatte ad un RTS competitivo), il Challenge è un raro distillato di ingegno e divertimento. Peccato soltanto per le limitazioni visive causate dallo split screen, francamente piuttosto scomodo quando si controllano legioni corpose di esserini.
Pikmin 2 era ed è ancora oggi un capolavoro vero. Curato in modo maniacale (gustatevi le assurde descrizioni della fauna e della flora presenti nella Piklopedia, mi raccomando!), ispiratissimo, magico ed in una sola parola unico. Un titolo già virtualmente perfetto, che non necessitava di fatto di alcun tipo di aggiustamento (e infatti saggiamente il gioco è rimasto esattamente quello di una volta, con soltanto un'efficace rimappatura dei controlli). Se qualche anno fa avete commesso il grave errore di perdervelo è insomma giunto il momento di rimediare: imperdibile.