Activision Blizzard e l'obbligo vaccinale: la società fa dietrofront dopo lo sciopero dei dipendenti
In precedenza Activision Blizzard aveva rimosso l'obbligo vaccinale per tutti i dipendenti.
Activision Blizzard ha fatto dietrofront e ha deciso di lasciare la decisione per l'obbligo per i vaccini anti-COVID-19 ai singoli uffici della compagnia.
Poco dopo l'annuncio che la società avrebbe rimosso l'obbligo vaccinale per tutti i dipendenti, ABK Workers Alliance ha annunciato uno sciopero su Twitter e ha avanzato tre richieste: "Un'inversione immediata dell'abolizione del requisito del vaccino, il lavoro a distanza dovrebbe essere offerto come soluzione permanente, [e] la decisione di lavorare a distanza o in ufficio dovrebbe essere presa da ogni singolo dipendente."
Brian Bulatao, chief administrative officer della compagnia, ha quindi inviato un'e-mail in cui chiarisce che la società sta ancora "operando nell'ambito di un'opportunità di ritorno volontario in ufficio" e ha affermato che in realtà spetterebbe "ai leader di Activision Publishing, Blizzard e King determinare i processi e le politiche migliori per i propri dipendenti".
Jason Schreier di Bloomberg ha quindi riferito che il presidente Mike Ybarra ha inviato un'e-mail allo staff per chiarire che Blizzard richiederà ancora una prova di vaccinazione "almeno per i prossimi mesi".
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Fonte: Gamesindustry.biz.