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Le news della settimana - articolo

La risoluzione di CoD: Ghosts genera nuovi strascichi, mentre Steam continua a stravolgere lo status quo dei videogiochi...

Ad animare il mondo dei videogiochi nel corso dell'ultima settimana è stato di nuovo il "resolution-gate", ossia la differenza di risoluzione tra la versione PS4 e quella Xbox One di Call of Duty: Ghosts (1080p contro 720p). Stavolta a dire la sua è stato Phil Spencer, VP di Microsoft Studios, secondo cui "a contare sono i giochi, non la risoluzione".

Affermazione tanto condivisibile quanto banale e, se mi permettete, fintamente "naive", tramite la quale Microsoft cerca di "disinnescare" una vicenda di cui in realtà conosce alla perfezione il potenziale pericoloso. Se a contare fossero veramente solo i giochi, continueremmo tutti a giocare felicemente con le nostre Xbox 360 e PS3, senza spendere altri 4-500 euro questo natale per comprare nuovi hardware.

La potenza tecnica è invece una componente fondamentale in ogni salto generazionale, e vedere Microsoft che tenta di minimizzare la questione è, in un certo senso, preoccupante.

Lo slogan 'contano i giochi, non la risoluzione' fu usato abbondantemente da Nintendo prima del lancio del Wii. Adesso lo riprende Microsoft prima di lanciare Xbox One. Dobbiamo preoccuparci?

Preferiremmo sentirci dire con fermezza che non c'è alcun divario tecnico tra le due macchine, che la questione CoD: Ghosts è dovuta a problemi di altro tipo e rappresenta dunque un'eccezione, e non che la differenza tra 1080p nativi e 720p upscalati è "impercettibile". Affermazioni come questa sembrano infatti un'implicita conferma del fatto che l'hardware Xbox One sia effettivamente inferiore, e il fatto che "non ce ne accorgeremo" è, letteralmente, tutto da vedere. In fondo, il successo di Xbox 360 si è fondato in larga parte su una maggiore facilità di sviluppo e sulla presenza dunque di titoli multi-piattaforma migliori rispetti alle controparti PS3... Microsoft questo lo sa bene, e dovrebbe essere l'ultima a sottovalutare la questione.

"La media Metacritic di Call of Duty: Ghosts è intorno al 75%"

Chissà che, alla fine, il suo asso nella manica non risieda veramente nella questione del "cloud computing", di cui recentemente si è tornati a parlare. Tanto futuribile quanto contestata, questa tecnologia potrebbe rivelarsi la più grande bufala della next-gen oppure la sua chiave di volta. Probabilmente lo scopriremo solo tra un paio d'anni.

Le polemiche sul nuovo Call of Duty non si fermano però alla sola questione risoluzione: assistiamo, infatti, per la prima volta dopo anni, ad un episodio della serie che raccoglie giudizi piuttosto tiepidi da parte della stampa internazionale (se ancora non avete letto la nostra recensione, correte a farlo qui).

Xbox One leggerà i CD audio e supporterà le funzioni di media streaming (DLNA), ma non riprodurrà i nostri Mp3. È normale che la 'next-gen' offra qualcosa in meno rispetto alla 'old-gen'?

Semplice passo falso, o l'inizio del declino per uno dei marchi più ossessivamente sfruttati della scorsa generazione? Per quanto assurdo possa sembrare, non tutte le grandi serie riescono a restare indenni nel salto da un hardware al suo successore: basti pensare a marchi un tempo popolarissimi come Soul Reaver (praticamente scomparso nel passaggio da PS1 a PS2) o Silent Hill (popolarissimo su PS2 e molto meno amato/sfruttato su PS3). Chissà che il futuro non ci riservi altre sorprese del genere.

"Valve non intende sviluppare giochi esclusivi per SteamOS"

Va comunque detto che, pur non avendo raccolto i favori della critica, Ghosts non ha propriamente "floppato" sul mercato, incassando anzi la cifra record di 1 miliardo di dollari in sole 24 ore di commercializzazione. Facendo due conti, il dato dovrebbe dunque ammontare a circa 16 milioni di copie, ma si parla di copie spedite ai rivenditori: vediamo quante finiranno effettivamente in mano ai giocatori.

Torniamo rapidamente in casa Microsoft per parlare degli ultimi dettagli trapelati su Xbox One, a partire dal fatto che la nuova console sarà compatibile con CD audio e DNLA, ma non permetterà di riprodurre i nostri Mp3, adottando dunque in parte la medesima politica restrittiva impiegata anche da Sony con PS4, e che già abbiamo criticato.

Temevate che il fantomatico Half-Life 3 potesse essere l'arma di Gabe Newell per costringervi a comprare una Steam Box? Niente paura: a quanto pare, Valve non ha intenzione di creare killer app esclusive per la sua piattaforma...

Le ultime notizie riguardano invece un tempo di risveglio super-rapido dalla modalità standby e la diffusione di nuovi chiarimenti sulla scottante questione "privacy" di Kinect 2. Non so voi, ma io nel corso di questa "next gen" eviterò comunque di giocare in mutande davanti al grande occhio di Microsoft.

"Call of Duty: Ghosts ha comunque incassato la cifra record di 1 miliardo di dollari in sole 24 ore di commercializzazione"

Interessante anche l'ultima video-presentazione della nuova dashboard Xbox One, ma mai quanto le dichiarazioni di Stephen Elop, ex boss di Nokia e ora in lizza per il ruolo di CEO Microsoft, secondo il quale è ipotizzabile la vendita del marchio Xbox qualora questo, in futuro, dovesse dimostrarsi non strategico per la compagnia. La domanda è: chi tra gli attuali giganti dell'industria potrebbe essere interessato a rilevare in blocco un complesso di attività così titanico?

Il fronte "hardware" questa settimana, comunque, non riguarda solo la casa di Ballmer e soci: negli ultimi giorni sono infatti emerse le prime immagini di un prototipo di Steam Machine. Al di là del fatto che ancora non sappiamo quale sia l'hardware contenuto all'interno della scocca, e a quale delle svariate "configurazioni" previste da Valve questa corrisponda, finalmente possiamo vedere in forma concreta l'oggetto che Gabe Newell immagina di collocare sotto ai nostri televisori.

La prima Steam Machine in tutta la sua essenzialità. Di certo non è piccola come il Piston mostrato mesi fa, ma le dimensioni sono più o meno quelle di una console next-gen...

Che ne pensate? Di certo la prima Steam Machine non appare una campionessa di design, risultando un semplice blocco spigoloso (simile per certi versi all'Xbox One), ma è interessante notare che sul fronte delle dimensioni siamo veramente alla parità con quanto offerto dalle console tradizionali, e se lì dentro dovesse effettivamente annidarsi un hardware da PC gaming di fascia alta...

Riguardo alla sua policy di supporto all'hardware, comunque, Valve ha rilasciato anche un altro dettaglio molto interessante, ossia il fatto che l'azienda non intende sviluppare giochi esclusivi per Steam OS, e continuerà dunque a portare i propri titoli anche sugli altri hardware presenti sul mercato (o, almeno, sui PC Windows tradizionali). Un approccio davvero molto interessante, che rompe una delle più grandi convenzioni dell'attuale mondo dei videogiochi: quella secondo cui un detentore di piattaforma sviluppa software solo per la sua stessa piattaforma.

Si tratta, per certi versi, della stessa differenza d'approccio che c'è tra Apple e Google: la prima crea hardware, OS e applicazioni assolutamente blindate (come Nintendo, Sony e Microsoft); la seconda lascia a produttori esterni il compito di realizzare gli hardware e crea OS e applicazioni del tutto libere. Uno scontro tra due filosofie radicalmente diverse, che sarà sicuramente centrale nel corso dei prossimi anni. Per quale delle due tifate?

Avatar di Luca Signorini
Luca Signorini: Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. È giornalista ma soprattutto appassionato; non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara e sarete suoi amici per sempre.
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Call of Duty: Ghosts

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, Nintendo Wii U, PC

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