'Diablo Immortal non è pay-to-win ma ci va vicino'
Le microtransazioni sembrano non mancare in Diablo Immortal.
Il primo Diablo interamente progettato per il mercato mobile (poi arrivato con un colpo di coda anche su PC) è finalmente tra noi, un free-to-play in cui sembra fare leva sulle microtransazioni ma che in realtà sembra tranquillamente giocabile anche senza.
Diablo Immortal sembra fare del grind il suo cuore ma anche le loot box non scherzano. Anche per questo in paesi come Belgio e Olanda, dove queste sono vietate, il titolo arriverà più in là, a seguito di qualche modifica che probabilmente influenzerà l'equilibrio di gioco.
Come funzionano le loot box? A differenza dei Diablo classici, qui è possibile pagare per avere migliori possibilità di ottenere immediatamente oggetti potentissimi ma tutte le microtransazioni di Diablo Immortal colpiscono solo aspetti della serie che richiedevano o parecchio tempo o parecchio coraggio, affrontando dungeon di livello superiore.
Del resto, il senior game designer del gioco Scott Burgess si era riferito al gioco così:
"Ho giocato alla beta senza spendere un dollaro. C'erano alcuni di noi nella squadra che lo hanno fatto perché volevamo vedere com'era l'esperienza. [...] stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci che il gioco sia divertente per tutti. Ogni volta che facciamo un acquisto, vogliamo essere sicuri di un buon rapporto qualità-prezzo. Questo è l'obiettivo che abbiamo".
In questo momento dunque, l'uso delle microtransazioni sembra essere limitato a elementi di end-game o al semplice risparmio di tempo ma questa, è solo la prima impressione. In questo aspetto è molto facile per alcuni videogiocatori sentirsi accerchiati dal bias dell'acquisto necessario per proseguire, senza considerare gli elementi da "gioco d'azzardo" che potrebbbero portare ad abuso di queste meccaniche. Vedremo tra un mese quale sarà il responso.
Fonte: PCGamer