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eSport: l'ESL sospende le squadre russe a fronte dell'invasione in Ucraina

Anche gli eSport prendono una posizione.

Il principale operatore di eSport ESL ha annunciato che "le organizzazioni con apparenti legami con il governo russo, inclusi individui o organizzazioni sotto presunte o confermate sanzioni dell'UE relative al conflitto ucraino", non saranno autorizzate a competere nei suoi eventi della Pro League.

Anche gli eventi ESL che si terranno nella regione della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), che comprende Russia, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldova, Tagikistan e Uzbekistan, sono stati sospesi. "Siamo tutti scioccati e rattristati dall'invasione russa in Ucraina e speriamo in una risoluzione rapida e pacifica", ha affermato ESL in una nota. "Dopo aver monitorato la situazione, stiamo mettendo in atto una prima serie di azioni".

"Insieme ai nostri partner e dipendenti, stiamo attualmente lavorando ad azioni per sostenere le persone che soffrono per l'attuale tragedia con donazioni all'UNHCR, permessi retribuiti per i dipendenti che si offrono volontari per gli aiuti umanitari e permessi retribuiti per i colleghi colpiti".

Due squadre, Virtus.pro e Gambit, sono state finora identificate per l'esclusione. Proprio come le Olimpiadi, tuttavia, i giocatori di quelle squadre potranno prendere parte a eventi "sotto un nome neutrale, senza rappresentare il loro paese, l'organizzazione o gli sponsor delle loro squadre sui loro vestiti o altro".

Fonte: GamesIndustry