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Recensioni false e pubblicità occulta: giro di vite sugli influencer da parte della FTC

La Federal Trade Commission contro pratiche poco trasparenti.

La tutela dei consumatori è una cosa seria negli Stati Uniti, che al fine di evitare ogni sorta di problema, vista anche la possibilità per ognuno di noi di poter recensire qualunque cosa, aveva rilasciato un vademecum indirizzato ai vari Social Media Influencer.

Chiamato "Disclosures 101", queste istruzione si prefiggevano l'obiettivo di educare e informare i divulgatori online sulle metodiche di comunicazione dei prodotti recensiti e sui rapporti promozionali con le varie aziende. Evidentemente non ha funzionato, visto che la Federal Trade Commission ora si trova a inasprire i controlli su pubblicità occulte e ingannevoli oltre a recensioni false o manipolate.

Il problema principale deriva dal fatto che le varie regolamentazioni su queste questioni risale al 2009, che nel mondo digitale equivale a un'era geologica. Insomma, forse si è perso di vista l'evoluzione del mercato e la sua diramazione ma si sta cercando di trovare una soluzione.

Dunque, nuove linee guida inasprite, con influencer, società di social media e tangenti chiamati a una maggiore responsabilità, con comunicazioni che "non dovrebbero distorcere o travisare ciò che le persone pensano effettivamente dei loro prodotti".

"Le recensioni online e le sponsorizzazioni degli influencer sono onnipresenti su Internet e presentano sfide nuove e reali", ha affermato la commissaria FTC Rebecca Slaughter durante una riunione della commissione aperta il 19 maggio. "A differenza delle celebrità testimonial di ieri, gli influencer sono spesso visti come esperti nel loro mercato, che si tratti di moda, prodotti sanitari o tecnologia di consumo all'avanguardia."

"Gli influencer interagiscono costantemente con i loro follower nella loro nicchia di mercato o sociale. Si tratta spesso di rapporti di fiducia e senza linee guida e responsabilità chiare. Sono maturi per lo sfruttamento commerciale e l'inganno. Le nuove guide chiariscono che intendiamo indagare su violazioni di quella fiducia, sia che si tratti di marchi che manipolano le recensioni, influencer che non rivelano relazioni materiali con le aziende o di micro-targeting volto a ingannare specifici gruppi di consumatori".

Queste modifiche interessano tutti gli influencer ma per quanto riguarda il controllo dei contenuti rivolti ai bambini, potrebbe essere complesso su piattaforme come YouTube e Twitch. Nei vari sondaggi infatti, la percentuale di utenti con età inferiore ai 16 anni non viene nemmeno conteggiata, inficiando così sulla comprensione del fenomeno e come arginarlo. Gli Stati Uniti cercano dunque di adeguarsi ai nuovi media, ma servirà tempo per regolamentare il tutto.

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Fonte: PCGamer