Overwatch e Sojourn: il commovente retroscena sulla creazione del personaggio ad opera di Jeff Kaplan
Kaplan ha creato Sojourn per Overwatch grazie all'ispirazione ricevuta da una fan.
Tre anni fa, Jeff Kaplan ricevette una lettera da una fan, Vivian, che gli chiedeva di creare un’eroina di colore per Overwatch, e adesso abbiamo Sojourn, alias di Vivian Chase nell’universo di Overwatch. La storia dietro la creazione di questo personaggio però è molto più profonda, e Kaplan ne descrive un frammento nella lettera di risposta alla sua fan.
L’ex Game director di Overwatch e vice presidente di Blizzard descrive alcuni eventi che gli sono capitati nei suoi 15 anni come sviluppatore di videogiochi e delle sensazioni che ha provato che lo hanno fatto riflettere molto sul significato e l'importanza delle cose che ha fatto; tutte cose di cui si è potuto ricordare grazie alla sua fan: il personaggio di Sojourn è dedicato a lei.
“Cara Vivian, […] è stato profondamente commovente leggere di come Overwatch abbia cambiato le tue visioni personali sullo stato attuale dei videogiochi. Io ho cominciato a lavorare con i videogiochi quando avevo 29 anni. Adesso ne ho 44 e ho spesso detto che il fatto che ho avuto dei ‘lavori veri’ per molti anni prima di lavorare nell'industria videoludica mi ha dato una prospettiva su quanto sono fortunato a fare quello che faccio.
Per lungo tempo ho pensato che il mio contributo alla società… non fosse importante. Credevo che fosse giusto riconoscere che il mio contributo come creatore di videogiochi fosse piccolo.
Ma 10 anni fa qualcosa mi ha fatto cambiare visione. Al tempo ero lead designer della prima espansione di World of Warcraft, The Burning Crusade. Allo studio arrivò un visitatore di nome Ezra Chatteron. Suo padre Micah ce l'aveva fatto conoscere perché era parte del programma della Fondazione Make-a-Wish. Ezra soffriva di una malattia terminale che lo costringeva a molti trattamenti difficili. Era fisicamente debole ed era costretto a letto per la maggior parte del tempo. Ezra e suo padre cominciarono a giocare a World of Warcraft sul portatile di Micah perché era un modo per aiutare Ezra nell’escapismo da questa soluzione. Era l'unica attività padre-figlio che gli era rimasta – baseball e passeggiate al parco non erano più un'opzione.
Ezra arrivò in studio e ci accese di passione. Ci diresse. Ci guidò. Aveva portato concept art e design. Per quel giorno abbiamo lavorato a World of Warcraft seguendo la guida di Ezra. Quando sono tornato a casa, quel giorno, mi sentivo più emotivamente smorto che mai. Nel silenzio della mia macchina, stavo seduto a pensare: ‘a qualcuno è stato concesso un ultimo desiderio, ed è voluto venire con noi a creare dei giochi’. Non riuscivo a pensare a quale sarebbe stato il mio desiderio. Il concetto di ‘un ultimo desiderio’ era così potente, e il fatto che in qualche modo siamo riusciti a realizzare quello di Ezra mi ha fatto completamente cambiare il modo in cui mi sentivo in qualità di creatore di videogiochi.
Nonostante creda comunque che quello che facciamo noi nel grande schema della vita non è nobile come quello che fanno gli scienziati, i vigili del fuoco, i medici, i ricercatori e gli assistenti sociali, ho cambiato idea su come vedevo il mio ruolo. Di recente abbiamo annunciato che 30 milioni di persone giocano Overwatch: la maggior parte delle volte questi numeri mi sembrano un concetto astratto […].
E mentre riconosco che ho un sacco di problemi e che sono estremamente fortunato ad essere nella posizione in cui mi trovo, realizzo anche che c'è un'enorme opportunità davanti a me e al mio team. Abbiamo l'opportunità di raggiungere ed influenzare un sacco di persone. Che ci piaccia o no, le cose che creiamo fanno parte della cultura popolare. […]
Sappiamo così poche cose, ma vogliamo imparare, e vogliamo celebrare chi siamo – tutti noi, al mondo. […] Ma crediamo nello spirito della mentalità aperta e della positività. La cosa più importante per me è che quelli che sono in posizione di influenzare e riflettere la società comincino a rappresentare cose molto normali come tali. Proprio ora, si fa sempre un gran parlare quando inseriamo personaggi con background diversi. C’è sempre da dire quando riveliamo che un'eroina è lesbica. Ma vorrei tanto vedere il giorno In cui queste cose non sono più chissà che; non dovrebbero fare notizia. Dovremmo fare in modo che il normale sia normale.
La mia speranza è che, più il mio team può mostrare che gli eroi possono arrivare da qualunque posto e background e punto di vista, più riusciamo a realizzare che ognuno di noi ha un eroe dentro sé che aspetta di essere realizzato. Quindi, se 15 anni fa pensavo che quello che facevo non era importante… ora la penso diversamente. Qualunque cosa facciamo può essere importante se decidiamo di fare la cosa giusta.
[…] Grazie per questa lettera, Vivian. mi ha davvero colpito e mi ha ricordato quello che dovrei fare ogni giorno. Condividerò la tua ispirazione con il mio team e insieme continueremo a lavorare duro per fare un buon lavoro.”
Fonte: Reddit