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Sony punta alla neutralità carbonica e accelera di 10 anni l'iniziativa Road to Zero

L'impegno di Sony a ridurre l'impatto dell'azienda sul pianeta.

Sony ha annunciato l'intenzione di accelerare di 10 anni l'iniziativa Road to Zero dell'azienda, ovvero il piano per raggiungere la neutralità carbonica (emissioni zero).

Il piano Road to Zero è stato concepito per la prima volta nel 2010, quando Sony lo ha annunciato come "un piano ambientale globale a lungo termine... per realizzare una società sostenibile ottenendo un impatto ambientale zero durante tutto il ciclo di vita dei prodotti e delle attività commerciali di Sony". Originariamente, questo obiettivo di neutralità carbonica era fissato per il 2050. Tuttavia, ora la società ha condiviso una dichiarazione che rivela che l'obiettivo dovrà essere raggiunto nel 2040.

"Sony accelererà il suo obiettivo per la carbon neutrality, ovvero emissioni di gas serra praticamente pari a zero, dal 2050 al 2040. In particolare, Sony intende rendere carbon neutral le emissioni dirette e indirette delle proprie operazioni entro il 2030, ed entro il 2040, Sony punterà anche ad altre emissioni derivanti da fasi come prodotti, catene di approvvigionamento e logistica, puntando a zero emissioni nette in tutti gli ambiti".

Oltre a spostare gli obiettivi di questa iniziativa, Sony ha anche adattato i suoi piani per raggiungere il 100% di elettricità rinnovabile utilizzata nei suoi siti entro 10 anni, con il nuovo obiettivo ora fissato al 2030.

Sony spera di raggiungere questi obiettivi installando apparecchiature per l'energia solare nei propri siti, riducendo il consumo energetico complessivo per i suoi prodotti, incoraggiando i suoi partner commerciali a risparmiare energia e gestire le emissioni.

Sony ha anche fatto notizia di recente dopo un report in cui si afferma che la società si rifiuta attualmente di approvare qualsiasi dichiarazione che i suoi studi PlayStation potrebbero voler fare sul tema dei diritti all'aborto.

Prima di questo report, Jim Ryan ha fatto scalpore quando ha inviato un'e-mail al suo staff chiedendo di "rispettare le divergenze di opinione" sui diritti all'aborto.

Tuttavia, nonostante le richieste di Ryan, Bungie, lo studio che presto sarà di proprietà di Sony, è rimasto irremovibile sul fatto che difenderà ciò che crede sia giusto.

Fonte: Eurogamer.net.