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Troy Baker ha annunciato un progetto NFT per la sua voce ed è boom di critiche

La nuova idea di Troy Baker sembra non piacere a molti.

Troy Baker è ormai una figura di spicco nel mondo videoludico, non solo per aver prestato voce a Joel in The Last of Us, ma per i suoi innumerevoli contributi nel doppiaggio e non. Il suo prossimo passo sembrano essere gli NFT, come da lui stesso comunicato su Twitter, collaborando con Voiceverse:

"Sto collaborando con Voiceverse NFT per esplorare i modi in cui insieme potremmo offrire nuovi strumenti a nuovi creatori per creare nuove cose e dare a tutti la possibilità di possedere e investire nelle IP che creano. Abbiamo tutti una storia da raccontare", ha detto Baker.

D'altro canto, Voiceverse, appoggiando in pieno la partnership con il doppiatore, si espressa sul "bene" degli NFT, considerandoli non come "semplici JPG su cui puoi cliccare col tasto destro del mouse", ma come elementi sicuri e possono solo aiutare i creativi.

"Immagina di poter creare audiolibri personalizzati, video di Youtube, lezioni di e-learning o persino podcast con la tua voce preferita! Il tutto senza il fastidio di ulteriori lavori legali. Ciò consente inoltre alle persone con risorse limitate di accedere più facilmente a voci di livello professionale" ha detto la società. "Gli NFT vocali forniscono un nuovo modo per comunicare e costruire la tua persona nei mondi del metaverso. Puoi assomigliare a chiunque tu voglia nel metaverso e ora puoi suonare come il Voice NFT che possiedi."

Ovviamente non sono mancate le critiche per Troy Baker, che ha reagito con una serie di tweet follow-up. Ciò che ha scaldato un po' gli animi in tal senso è stata però una sua specifica frase: "Puoi odiare. Oppure puoi creare. Cosa sarà?". Visto l'andazzo, Baker si è poi scusato, ma ha allargato ancor di più la visione su un tema molto delicato e visto malamente dalla maggior parte degli utenti. E' ancora presto per trarre delle conclusioni.

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Fonte: Gamespot.com