Skip to main content

Unity: il CEO ed ex EA si scusa per aver definito 'fottuti idioti' chi non pianifica giochi con microtransazioni

John Riccitiello di Unity fa marcia indietro.

Unity ha annunciato pochi giorni fa l'acquisizione di ironSource, una società dedicata alla pubblicità online e alla creazione di strumenti di monetizzazione, operazione eseguita dopo il licenziamento del 4% della sua forza lavoro. Lo stesso giorno, il CEO della società, John Riccitiello, ha rilasciato un'intervista in cui ha chiamato "idioti" gli sviluppatori che non pensano alla monetizzazione all'inizio dello sviluppo.

Ovviamente questo suo commento nel corso dei giorni ha fatto il giro dei social ed è stato criticato, tanto da portare Riccitiello a fare delle scuse formali. Il CEO afferma che quello che stava cercando di dire è che gli sviluppatori hanno modi migliori per scoprire all'inizio dello sviluppo cosa pensano i giocatori del gioco e, se il team creativo lo desidera, adattare il titolo in base a tali opinioni. "È una scelta ascoltare e agire o semplicemente ascoltare", scrive il CEO, sottolineando che "entrambe sono opzioni molto valide".

"La mia scelta delle parole è stata scortese. Mi dispiace", dice Riccitiello all'inizio del comunicato. "Ho molto rispetto per gli sviluppatori di videogiochi. Il lavoro che svolgono è straordinario. La creatività può essere sorprendente sia che si tratti di un gioco per console AAA, di un gioco per dispositivi mobile o di un gioco indie progettato per essere giocato da milioni di persone, o un progetto creativo, un gioco fatto per puro divertimento".

"A volte uno sviluppatore di giochi vuole che una manciata di amici si diverta con il gioco, altri vogliono che i giocatori acquistino il gioco o gli oggetti di gioco per vivere. Entrambe le motivazioni sono onorevoli". E conclude: "Se fossi stato più intelligente nello scegliere le mie parole avrei semplicemente detto questo...Stiamo lavorando per offrire agli sviluppatori strumenti in modo che possano capire meglio cosa pensano i giocatori, ed è nelle loro mani agire o meno sulla base di queste opinioni”.

Fonte: Eurogamer