A seguito del caso Blitzchung, Riot ed ESL chiedono ai giocatori professionisti di non parlare di "temi sensibili" pubblicamente
Epic Games invece "supporta il diritto di esprimere la propria opinione su questioni politiche e diritti umani".
Mentre il caso mediatico per il duro provvedimento di Blizzard preso nei confronti del giocatore professionista Blitzchung per aver manifestato il suo supporto nei confronti delle proteste di Hong Kong continua a far parlare di sé, aziende e organizzazioni esport stanno avvisando giocatori professionisti e staff di non esprimere pubblicamente opinioni politiche su "temi sensibili".
La scorsa notte, Riot, la casa di League of Legends posseduta dal colosso cinese Tencent, ha pubblicato un comunicato dove ricorda ai caster e i giocatori professionisti di "astenersi dal parlare in diretta di qualunque di questi argomenti".
"La nostra decisione riflette anche il fatto che abbiamo dipendenti e fan in regioni dove ci sono stati (o rischiano di esserci) tumulti politi e/o sociali, incluso Hong Kong.", afferma il global head di League of Legends, John Needham, in un comunicato su Twitter.
"Crediamo di avere la responsibilità di dover fare del nostro meglio che dichiarazioni o azioni sulle nostre piattaforme ufficiali (intenzionali o meno) non intensifichino situazioni sensibili."
Nel frattempo anche ESL, la più grande organizzazione eSport a livello globale, ha chiesto ai suoi dipendenti di non parlare delle proteste di Hong Kong sui social.
"Come compagnia globale attiva in molti paesi del globo, naturalmente ci asteniamo da discussioni politiche. Per questo, vorremmo suggerire di non partecipare attivamente a queste discussioni, specialmente sui social media.", recita la nota inviata da Ralf Reichert, co-CEO e co-fondatore ESL.
Come fa notare Hong Kong Free Press, lo scorso settembre ESL ha annunciato di aver stretto una collaborazione con Huya, un servizio di streaming cinese finanziato da Tencent. Un portavoce dell'ESL in seguito ha affermato che lo staff è libero di esprimere liberamente il proprio punto di vista sui propri profili social privati.
I più maliziosi potrebbero pensare che le linee guida dettate da Riot ed ESL siano dovute all'influenza di Tencent. Tuttavia, Epic Games, anche'essa in parte posseduta dal colosso cinese, invece ha dichiarato che i suoi giocatori sono liberi di esprimere la loro opinione su temi sensibili di qualunque tipo.
"Epic supporta il diritto di ogni persona di esprimere le proprie opinioni su politica e diritti umani.", recita il comunicato pervenuto alla redazione di The Verge. "Non puniremo o banneremo un giocatore o un creatore di contenuti per aver parlato di questi argomenti.".
Fonte: Eurogamer.net