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AESVI lancia il Drago D'Oro, il primo premio videoludico italiano

Anche Eurogamer.it sarà nella giuria tecnica!

Anche l'Italia può finalmente contare sul suo premio dedicato ai migliori videogiochi dell'anno, grazie all'istituzione del Drago D'Oro ad opera di AESVI, l'associazione di categoria dell'industria videoludica.

Presentato ieri a Milano, il premio si avvale di due partnership di grande prestigio con la catena Media World e Repubblica.it, che permetterà ai propri utenti di votare i titoli in competizione attraverso i propri siti Internet di riferimento.

Il Drago D'Oro si ispira ai maggiori award internazionali, tra cui il BAFTA e il Joystick Awards in Gran Bretagna, e si articola in tre gruppi di categorie che verranno votate da tre giurie distinte.

Ci saranno una giuria tecnica, presieduta dal Product Manager Videogame di Media World Paolo Spagnoli, composta da giornalisti della stampa specializzata, tra cui il nostro Stefano Silvestri per Eurogamer.it, che eleggerà i migliori giochi in base al genere d'appartenenza; una giuria della critica d'informazione (Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Gazzetta dello Sport) presieduta dal giornalista de La Repubblica Jaime D'Alessandro; una giuria popolare composta dal pubblico che vorrà partecipare per decretare il miglior gioco in assoluto del 2012.

La giuria popolare può da oggi fino al 15 febbraio 2013 partecipare alla selezione del GOTY che sarà scelto esclusivamente dal pubblico, e a seguire potrà votare i migliori giochi di ciascuna categoria.

Le altre due giurie, critica e tecnica, si metteranno al lavoro invece con il nuovo anno, in vista della cerimonia conclusiva di premiazione prevista per il mese di marzo in cui saranno annunciati i vincitori di ciascuna categoria di premi.

Il progetto darà spazio al Made in Italy, infine, con il premio "Miglior Videogioco Indipendente Italiano", che sarà decretato dalla giuria della critica.

Avatar di Paolo Sirio
Paolo Sirio: Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.

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