Amy Hennig: i costi per i giochi single player sono ormai proibitivi
La scrittrice e creative director dei primi Uncharted spiega il suo punto di vista sula questione dei titoli per giocatore singolo.
Amy Hennig è conosciuta per il suo lavoro svolto nella serie Uncharted, una delle migliori esperienze per giocatore singolo. In una recente intervista, ha parlato dei giochi single player della generazione attuale e di come sia molto difficile crearli, specialmente per gli sviluppatori di terze parti.
Gli unici sviluppatori first party di successo che stanno cercando di lavorare su campagne per giocatore singolo sono Sony e Nintendo. Con il successo di God Of War e Detroit Become Human, è chiaro che le persone sono ancora interessate a giocare a campagne per giocatore singolo.
Amy Hennig e Mark Cerny erano presenti a GamesLab dove hanno discusso le loro carriere e vari aspetti del settore.
In questa occasione, come riporta Venturebeat, il pubblico ha interpellato la Hennig riguardo la sua posizione sui titoli single player:
"Non stiamo cercando di uccidere i giochi single player, o non è che i giocatori non li vogliano più. [...] È che il modo tradizionale con cui li abbiamo sempre creati sta diventando sempre più difficile da supportare. Come possiamo continuare a realizzarli se i costi stanno diventando proibitivi? Non vogliamo eliminare l'esperienza single player, ma è pressante dover migliorare un gioco già uscito usando lo stesso budget per realizzarlo. Non è sostenibile".
"Gioco ai videogames perché voglio completarli. Voglio scoprire la storia, come si sviluppa la narrazione, ma molti dei giochi non li porto a termine. Non è assurdo che parliamo di narrativa, ma alla fine facciamo giochi che solo una parte dell'audience finisce? Dobbiamo ampliare le offerte, magari su un modello di abbonamento, così potremmo realizzare giochi che raccontano una storia di quattro ore sfruttando un budget adeguato. Siamo nell'era della distribuzione digitale, quindi si potrebbe fare."
Che ne pensate delle parole di Amy Hennig?