Lo streaming non è il futuro dei videogiochi ma rimarrà una "via secondaria"
Parola dell'analista di NPD Group, Mat Piscatella.
Praticamente ogni giorno sentiamo parlare dello streaming associato al mondo dei videogiochi e di come lo streaming sarà il futuro del nostro medium preferito.
Ne parla Pete Hines di Bethesda, si rumoreggia che Sony stia pensando a un tablet basato sullo streaming e intanto Microsoft lancia Project xCloud. Molte personalità dell'industria parlano di questa tecnologia come il prossimo grande cambiamento che caratterizzerà il settore ma non tutti sembrano vederla in questo modo, almeno per come stanno le cose attualmente.
Gamepur ha infatti segnalato le parole di Mat Piscatella, analista di NPD Group molto noto in ambito videoludico, che ha deciso di esprimere la propria opinione smorzando l'entusiasmo nei confronti di questo modo di fruire i videogiochi.
"I video e la musica funzionano bene con lo streaming come primo mezzo di diffusione ma le sfide legate al gaming renderanno sempre lo streaming una esperienza meno soddisfacente a meno che non esistano le condizioni internet ideali, e sicuramente non è così negli Stati Uniti. Lo streaming è una fantastica via secondaria di vivere i contenuti, un bonus.
"Lo streaming è un modo per permettere alle persone di avere accesso ai propri contenuti ovunque e permette a coloro che non hanno mezzi diversi di accedervi. I contenuti non saranno meno cari e l'esperienza non sarà migliore. Console e PC potrebbero diventare hub ma non spariranno. Potrei pensare che alcuni di coloro che affermano che il futuro sarà 100% streaming stiano pensando più ad ottenere le proprie royalty piuttosto che a proporre un'esperienza effettivamente migliore per i consumatori".
Questa l'opinione sicuramente interessante e in molti aspetti condivisibile di Piscatella. Cosa ne pensate?