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Assassin's Creed per Cory Barlog di God of War: 'le sequenze nel presente mi fanno venire voglia di abbandonare il gioco'

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Assassin's Creed è spesso ricordato per i luoghi storici che è possibile esplorare, dall'Italia rinascimentale, all'epoca dei pirati, dall'Egitto alla Grecia e così via.

Tuttavia, la serie Ubisoft non è solo questo: la trama di gioco è, in realtà, ambientata in tempi moderni e ci è consentito esplorare il passato storico solo grazie all'Animus, uno strumento in grado di connetterci con i nostri antenati.

Durante le partite di Assassin's Creed, spesso accade di dover fare "una pausa" dalla lotta fra Assassini e Templari del passato, per proseguire con la trama principale ambientata nei giorni nostri (anch'essa piena di Assassini e Templari, ovviamente).

Per molti, si tratta di un giusto break per ricordarci qual è la vera storia di Assassin's Creed, per altri una noiosa interruzione da qualcosa di molto più interessante. Per il director di God of War, Cory Barlog, è decisamente la seconda.

Il noto sviluppatore è recentemente intervenuto su Twitter, raccontando la sua esperienza personale con la serie e di come, per quanto stupende siano le sequenze "principali" ambientate nell'antichità, il suo interesse cala vertiginosamente ogni volta che si torna nel presente.

"Quando gioco ad Assassin's Creed, uno qualsiasi, voglio sempre smettere la prima volta che veniamo spediti nel futuro. La seconda volta, smetto sempre. Sono consapevole che c'è un gran gioco subito dopo, ma non riesco ad appassionarmi a quella storyline futura, per niente. Non è che non sia buona, solamente non riesco ad eccitarmi, quando quello che voglio è essere un assassino o un pirata, oppure esplorare l'antico Egitto. Quanto provo a rigiocarci dopo un po' di tempo, ricordandomi che VOGLIO giocarci, succede sempre la stessa cosa. Ogni volta che vado nel futuro devo lavorare duramente per restare interessato. Per questo, Black Flag è stato l'unico AC che ho finito, perché la voglia di essere pirata era troppo forte. Ma ci è voluto molto tempo.".

"Ricordare quest'esperienza mi ha ricordato delle sequenze 'fuori dagli schemi' che finiscono in tutti i nostri giochi e di come sia difficile bilanciarli e minimizzare il loro impatto, dato che i giocatori reagiscono sempre in modo diverso. Spero un giorno di poter vedere i titoli di coda di tutti i giochi AC perché, nonostante il mio blocco mentale sulle storyline del futuro, sono veramente ottimi giochi. Però sospetto che, di questo passo, accadrà solo nel 2035.".

Cosa ne pensate delle parole di Barlog? Anche voi amate Assassin's Creed ma non sopportate i momenti nel presente? Oppure li preferivate quando nel presente c'era ancora Desmond e non Layla, oppure viceversa?

Fonte: Twitter