Assassin's Creed Valhalla tra donne guerriere, furtività e fortezze: un vero vichingo dice la sua
La parola a dei veri esperti di storia norrena.
Qualche settimana fa Ubisoft ha svelato il prossimo capitolo di Assassin's Creed, ambientato nel periodo dei vichinghi. Anche se praticamente l'ambientazione girava già da molto tempo sul web, la vera rivelazione è stato il suo primo trailer che ci ha consentito di dare un breve sguardo su ciò che ci dobbiamo aspettare.
Ma i dettagli del gioco che abbiamo visto finora, come la versione femminile di Eivor, l'approccio stealth e la costruzione di fortezze, ha un fondo di verità e coincidono con la reale storia norrena? Ecco che per rispondere ci viene in aiuto The Vikings, gruppo di rievocazione storica focalizzato appunto nel riportare alla vita i vichinghi.
Uno degli argomenti più dibattuti in Assassin's Creed Valhalla è lo stealth: le storie, i libri ed i film, hanno dipinto i vichinghi come guerrieri che seminano il caos, che gridano in battaglia, insomma, sembrano tutto fuorché silenziosi. Ma nella realtà è così? Secondo Chris Abrams, fondatore del sito web, tuttavia, la furtività era un'arma nell'arsenale di un vichingo, ma veniva utilizzata più che altro come gruppo e non come persona singola. "I predoni vichinghi arrivavano spesso sulle rive alle prime luci del mattino, sapendo che il loro villaggio bersaglio sarebbe stato ancora addormentato, o semplicemente i suoi abitanti erano ancora intontiti. Entrare di soppiatto ti dà l'elemento di sorpresa e se sei abbastanza veloce, uccidi e sottometti senza problemi", ha affermato. "Questi attacchi furtivi sono stati documentati in varie battaglie ed è comunque un modo per guadagnare terreno e avere la meglio sul nemico". Tuttavia questi attacchi non sempre sono andati a buon fine: "Nell'ultima incursione vichinga sulle isole britanniche i Vichinghi cercarono un approccio furtivo una volta scesi dalle loro navi. Sfortunatamente i registri affermano che alcuni di loro avevano pestato dei cardi e le imprecazioni di conseguenza, pare siano state sentite dagli abitanti" così addio approccio stealth.
Un altro punto preso in esame sono le fortezze che dovremo creare nel gioco e che nella realtà storica non sarebbero presenti, almeno, non in pietra: "I sassoni del IX secolo non erano grandi costruttori, rimanendo per lo più in piccoli villaggi con edifici fatti di paglia di legno e pareti di argilla su legno bruciato. Alfredo il Grande fu il primo re inglese a iniziare a fortificare le città, tuttavia queste non erano ancora fatte di pietra, e per lo più erano fortificazioni di legno con torri quadrate sempre di legno su entrambi i lati delle porte d'ingresso che conducevano a la città. Fu solo dopo la conquista normanna dell'XI secolo che vediamo costruzioni in pietra".
L'ultimo punto invece riguarda la controparte femminile di Eivor che sarà disponibile nel gioco: le donne vichinghe erano davvero guerriere? Secondo Abrams, la risposta è un clamoroso "forse". "Ci sono molte discussioni sulle donne guerriere attualmente nel mondo storico. Non molto tempo fa, si pensava che le donne non diventassero davvero guerriere a parte alcune nobildonne che guidavano addirittura eserciti durante il loro regno. Di recente, tuttavia, sono state scoperte alcune tombe che avevano al loro interno uno scheletro femminile, sepolto con armi e vari altri pezzi, suggerendo quindi che la donna fosse sia una guerriera che una nobile. La vera risposta a questo è, purtroppo, non lo sapremo mai per certo" conclude Abrams.
Vi ricordiamo che Assassin's Creed Valhalla arriverà entro la fine dell'anno non solo su PC e console attuali, ma anche su Xbox Series X e PlayStation 5.
Fonte: VG247