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Avalanche Studios contro DLC e multiplayer forzati

Uno sfogo sullo stato dell'industria.

Gli sviluppatori di Just Cause 2 hanno messo in dubbio l'utilità dei contenuti scaricabili "scadenti" e del multiplayer 'forzato' come modi per tenere i giocatori incollati ai loro titoli.

"I DLC non servono se un gioco è ben fatto", è l'idea di Christofer Sundberg, boss di Avalanche Studios, espressa ai microfoni di Eurogamer.net. "Abbiamo creato un gioco che permette di fare esplorazione e divertirsi senza concentrarsi troppo sull'obiettivo finale".

"Publisher e developer corrono come polli senza testa da tre anni per cercare un modo per fare soldi. I DLC sono stati senza dubbio un modo per provare a tenere impegnati gli utenti sui giochi già acquistati, ma quanti giochi hanno davvero avuto successo con i DLC? Non così tanti".

"Mi piacciono i DLC", ha specificato Sundberg, "ma i DLC che abbiamo rilasciato per JC2 erano cose standard e non hanno aiutato a motivare i giocatori a restare attivi. Era il gioco in sé che lo faceva. La grande idea ora è forzare il multiplayer in giochi che sono davvero single-player solo per combattere le vendite dell'usato e questo non ha assolutamente senso perché riduce i budget e non aggiunge valore".

Infine, un pensiero sul futuro dell'industria videoludica:

"Questi anni di recessione hanno mostrato quanto disperata può essere quest'industria, è stato molto interessante. Non ho mai visto così tanti esperti predire quale sia il modo migliore per fare soldi per publisher e sviluppatori. Tutti hanno la chiave per il futuro: i developer per console, quelli per il F2P, quelli per Facebook e iOS... ma sapete cosa? Non sanno un ca*** e nemmeno io lo so".

Avalanche sta lavorando a una serie di giochi per l'attuale e la prossima generazione per il 2013 e il 2014, uno dei quali è un open world per Square Enix (lo stesso editore di Just Cause 2).