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Beyond Good & Evil 2 banalizza l'Induismo? Il timore di una autorità indù

Richiesta particolare attenzione e accuratezza.

Come forse saprete Beyond Good & Evil 2 ha più volte mostrato dei riferimenti culturali all'Induismo all'interno del materiale condiviso nel corso delle varie conferenze di Ubisoft o delle dirette streaming. A quanto pare questi riferimenti hanno attirato l'attenzione anche di una autorità indù che ha condiviso un comunicato stampa riguardante il gioco creato da Michel Ancel.

Non si può di certo parlare di una critica o di una sorta di "dichiarazione di guerra" ma più che altro di una richiesta di particolare attenzione e delicatezza nell'utilizzo di divinità, templi, tradizioni, terminologie e concetti propri dell'Induismo. Considerando che l'Induismo dovrebbe ricoprire un ruolo da non sottovalutare all'interno del mondo di Beyond Good and Evil 2 (già la sola presenza di una città che si chiama Ganesha City non passa inosservata) il presidente della Universal Society of Hinduism, Rajan Zed, spera che il gioco rispetti ogni elemento dell'Induismo rivelandosi allo stesso tempo accurato.

Zed si è comunque detto fiducioso nei confronti del lavoro di Ubisoft e disponibile a collaborare anche in prima persona con la compagnia nel caso in cui fossero necessari degli esperti di una religione che può contare su circa 1,1 miliardo di fedeli.

È interessante notare come Rajan Zed non sia nuovo a interventi in ambito videoludico dato che aveva già espresso preoccupazioni simili per Uncharted: L'Eredità Perduta. Staremo a vedere se ci saranno ulteriori sviluppi in merito a questa vicenda. Cosa ne pensate?