Overwatch 2 e Blizzard perdono pezzi: l'executive producer Chacko Sonny lascia la compagnia
Una figura chiave di Overwatch 2 dà l'addio a Blizzard dopo 5 anni.
Chacko Sonny, produttore esecutivo di Overwatch, ha annunciato la sua partenza da Blizzard Entertainment. Si tratta dell'ultima partenza di alto profilo da uno studio ancora coinvolto in molteplici controversie legali derivanti da una causa in California che accusa la compagnia di una cultura di molestie sessuali e discriminazione all'interno dell'azienda.
La notizia della partenza di Sonny arriva tramite Bloomberg, che afferma che il produttore di Overwatch ha detto allo staff che il suo ultimo giorno sarebbe stato questo venerdì, descrivendo il suo tempo in Blizzard come "un privilegio assoluto e una delle migliori esperienze della mia carriera". In un'e-mail separata, i co-leader di Blizzard, Jen Oneal e Mike Ybarra hanno definito Sonny "un leader premuroso" e Bloomberg riferisce che i dipendenti con cui ha parlato affermano che Sonny era molto rispettato all'interno dell'azienda e che non erano a conoscenza di alcuna accusa contro di lui. Un comunicato ufficiale fornito a Polygon conferma la partenza di Sonny, aggiungendo che sta partendo per "prendersi una pausa dopo 5 anni di servizio".
Sonny, che stava supervisionando lo sviluppo di Overwatch 2, lascia Blizzard quasi esattamente cinque mesi dopo la partenza di alto profilo del direttore di Overwatch e vicepresidente di Blizzard Entertainment Jeff Kaplan. Tuttavia, nonostante questi significativi cambiamenti nel personale senior, Blizzard insiste che Overwatch 2 sta facendo "eccellenti progressi" ed "è nelle fasi finali della produzione".
La partenza di Sonny arriva in un momento estremamente difficile per la società madre Activision Blizzard, che è stata coinvolta in molteplici dispute legali a seguito delle accuse di molestie e abusi del California Department of Fair Employment and Housing (DFEH).
All'inizio di questo mese, i dipendenti hanno intentato una nuova causa accusando la società di utilizzare "tattiche coercitive" per prevenire gli sforzi organizzativi per migliorare le condizioni di lavoro, mentre il DFEH ha recentemente aggiornato la sua causa iniziale, sostenendo che il dipartimento risorse umane di Activision Blizzard ha distrutto documenti relativi a reclami del personale.
Fonte: Eurogamer.net.