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Borderlands 3: il sindacato SAG-AFTRA smentisce su tutta la linea Gearbox

A quanto pare la legge del Texas non c'entra nulla.

Sembra che l'odissea tra Gearbox e Troy Baker non sia ancora finita. Ad inizio settimana Baker aveva spiegato durante un'intervista come la relazione tra lui e lo studio di sviluppo di Borderlands 3 si fosse interrotta a causa di alcuni problemi riguardanti il sindacato a cui il doppiatore è iscritto.

Dopo poche ore Gearbox ha risposto alle dichiarazioni di Baker, spiegando che, in soldoni, la causa di tutto questo caos è da imputare alle leggi Texane che hanno impedito la sua assunzione proprio perché facente parte di un sindacato. Questa volta invece è proprio il sindacato SAG-AFTRA a dire la sua. Attraverso una dichiarazione il sindacato annuncia: "Il riferimento di Gearbox alla legge del Texas è assurdo. Il contratto di SAG-AFTRA non richiede a Gearbox di negare a chiunque un impiego in base al proprio status sindacale. In effetti, il contratto di SAG-AFTRA non richiede ai datori di lavoro di nessuno Stato di negare a chiunque un impiego basato sullo status sindacale".

"Siamo pienamente consapevoli delle leggi che vigono in Texas che aiutano a spiegare perché questo stato ha più lavoratori con un salario minimo rispetto a qualsiasi altro. I datori di lavoro in Texas e in altri Stati che hanno queste leggi tuttavia, lavorano abitualmente nell'ambito degli accordi SAG-AFTRA senza alcun ostacolo legale. Se Gearbox avesse veramente soddisfatto o superato i nostri standard contrattuali per quanto riguarda il trattamento degli artisti, di cui dubitiamo fortemente, non sarebbe costato nulla firmare l'accordo sindacale e conservare il cast originale del loro gioco. I membri del nostro sindacato che lavorano per determinati datori di lavoro non sindacalizzati non solo si privano dei benefici di un accordo sindacale, ma abbassano gli standard per tutti i loro pari e facilitano l'abuso e lo sfruttamento degli artisti".

Secondo SAG-AFTRA, il sindacato non avrebbe mai costretto Gearbox a usare solo attori sindacali, ma avrebbe solo chiesto che tutti gli attori fossero trattati con la stessa equità, un termine che Gearbox ha rifiutato. "Gearbox non era disposta a firmare il contratto: nonostante sostengano di onorare gli standard, non possiamo verificarlo e, in ogni caso, un impegno non vincolante per trattare e pagare i lavoratori in modo equo non è sufficiente. I lavoratori meritano la protezione di un contratto reale".

A questo punto tocca a Gearbox rispondere. Rimanete sintonizzati con noi per ulteriori informazioni a riguardo.

Fonte: VG247