Il boss di Unity John Riccitiello è stato accusato di molestie sessuali ai danni di un'ex dirigente
Anne Evans afferma di esser stata minacciata da Riccitiello.
Il CEO di Unity John Riccitiello è stato accusato di molestie sessuali e licenziamento senza giusta causa da parte di un ex dirigente.
Come riporta Polygon, Anne Evans, ex director senior di Unity, ha presentato la causa mercoledì. La causa sostiene che durante il suo periodo in Unity, Evans ha osservato che il posto di lavoro era altamente sessualizzato. L'amministratore delegato della compagnia, John Riccitiello, e altri uomini in posizioni dirigenziali hanno parlato apertamente delle donne in modo sessuale, hanno fatto battute sessiste, hanno flirtato e intrattenuto rapporti sessuali con altri dipendenti.
La causa prosegue affermando che Riccitiello una volta "propose ad Evans di andare nella sua stanza d'albergo". Evans sostiene anche che Riccitiello l'ha avvertita che "sarebbe stato intelligente per la sua carriera tenere la bocca chiusa" in seguito alle avance respinte. La stessa Evans fu in seguito accusata di molestie da parte di un altro dipendente di Unity, con il quale disse che aveva avuto una relazione consensuale. Sebbene l'accusa sia stata successivamente abbandonata, Evans è stata successivamente licenziata.
Unity ha rilasciato la seguente dichiarazione: "La nostra società si vuole difendere vigorosamente contro le false accuse asserite da Anne Evans. A seguito di un'indagine condotta da terzi è emerso che Evans aveva commesso gravi inadempienze. Ciò ha portato al licenziamento dell'ex dipendente. Questa manovra non è stata ben accolta da Evans ed abbiamo lavorato con lei per gestire i dettagli riguardo il suo licenziamento. Conseguentemente Evans ha presentato una causa pubblica che include affermazioni del tutto false e dannose contro la nostra società, il nostro CEO ed i nostri dipendenti".
"Prima e durante l'indagine, Evans ha avuto molteplici opportunità di condividere le sue preoccupazioni sulle sue esperienze in azienda attraverso la riservatezza, eppure non l'ha mai fatto. Prendiamo seriamente in esame questi comportamenti, proprio come abbiamo fatto quando abbiamo appreso le preoccupazioni riguardanti Evans. Non tolleriamo molestie e abbiamo politiche in atto per affrontare le relazioni sul posto di lavoro".