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Brendan Greene: non è possibile introdurre un region-lock per i giocatori cinesi in PUBG

L'utenza lo chiede a gran voce, ma vi sono altre soluzioni.

Brendan Greene ha recentemente risposto alle incalzanti richieste della community in merito all'introduzione di un region-lock per i giocatori cinesi, riporta PCgamesn.

In sintesi, in molti lamentano il fatto che la stragrande maggioranza dei giocatori bannati dal gioco da sistema anticheat BattlEye siano account cinesi, e sia per motivi di lag che di gioco scorretto un numero sempre maggiore di giocatori richiede a gran voce un sistema di region-lock per limitare la presenza di giocatori cinesi nelle loro partite.

Brendan Greene spiega che una cosa simile non è attuabile, perchè semplicemente non avrebbe senso. Egli ha infatti dichiarato che i giocatori non hanno considerato l'esistenza dei VPN, con i quali i lregion lock sarebbe semplicemente inutile. Per quanto riguarda i problemi di connessione, Bluehole ha recentemente introdotto un sistema di matchmaking basato sul ping dei giocatori, il quale avrebbe sensibilmente migliorato la situazione, migliorando l'esperienze di gioco.

I vertici di PUBG Corp e Bluehole smentiscono dunque le voci secondo le quali la società stia considerando di introdurre un region lock per i giocatori cinesi. Greene afferma che i miglioramenti sono ancora in corso è che l'obbiettivo è continuare a monitorare il gioco e a migliorarlo per i prossimi anni.

Siete d'accordo con le sue parole?

Avatar di Stefan Tiron
Stefan Tiron: Studente universitario a tempo pieno, scrittore a tempo vuoto. Svezzato a PS1 e Final Fantasy, adora il genere degli RPG e di riflesso il fantasy in ogni sua forma e dimensione.
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Playerunknown's Battlegrounds

PS4, Xbox One, PC

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