Cage: non solo zombie e mostri. "I videogiochi possono trattare anche argomenti reali e delicati"
Il medium sta crescendo secondo il fondatore di Quantic Dream.
Dopo aver parlato dello sviluppo di Detroit: Become Human, il fondatore di Quantic Dream, David Cage, ha discusso anche del mondo dei videogiochi sottolineando la necessità di occuparsi anche di temi reali, delicati e importanti.
Nell'intervista pubblicata da GamesIndustry, Cage ha rivelato che a una festa ha incontrato una donna che le spiegò quanto fosse rimasta colpita dal capitolo di Beyond: Two Souls in cui Jodie era una senzatetto proprio perché lei stessa ha vissuto per strada per circa due anni. La donna ha rivelato che quella sezione di gioco l'ha riportata indietro a quel periodo della sua vita.
"Sono rimasto molto colpito. Quando sei un creatore non puoi sperare in una reazione più potente di quella. Penso che ci sia una tradizione nel mondo dei videogiochi secondo cui debbano essere separati dal mondo reale e non parlare di problemi reali, della nostra società e così via. Non so da dove venga questa idea.
"Negli ultimi anni ho visto sempre più creatori di videogiochi pensare in maniera differente realizzando che se film, libri, poesie e qualsiasi forma d'arte possono parlare di quei problemi allora perché i videogiochi non dovrebbero? Perché dovremmo sempre concentrarci su zombie, mostri o cose che sono eccezionali ma non connesse con il nostro mondo? L'industria ha ottenuto un grande successo in quel modo ma penso che vedremo più creatori cercare di parlare di problemi come questo. Usare l'interattività per affermare qualcosa di importante è molto eccitante".
Cage ha poi sottolineato di guardare con interesse alla scena indie perché "c'è più creatività e c'è più coraggio in quell'ambiente" e che è fortunato a lavorare in Quantic Dream e ad avere Sony come partner. In questo modo ha le risorse per proporre giochi che "parlano di argomenti diversi".
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