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Call of Duty Modern Warfare: un ex marine si dice disgustato dal realismo del gioco

In un lungo thread su Twitter l'ex marine spiega quanto il troppo livello di realismo sia a volte deleterio.

Un ex marine americano ha condiviso il suo disgusto per il livello di realismo presente in Call of Duty Modern Warfare. Lo studio di sviluppo Infinity Ward con il suo nuovo gioco sta cercando di far entrare i giocatori nei panni dei marine mostrandoci così la dura realtà del campo di battaglia.

Tuttavia non tutti sono fan del troppo realismo nei videogiochi. Tra questi c'è appunto un ex marine americano che su Twitter si fa chiamare Dr. John Respectful M.D e che ha condiviso le sue opinioni sul titolo di Infinity Ward in un lungo thread.

Come riporta Segment Next, l'ex marine ha seguito il panel di Call of Duty Modern Warfare all'E3 Coliseum, dove gli sviluppatori spiegavano alcune meccaniche del gioco, ponendo come esempio una sparatoria accidentale in cui le vittime sono una madre ed un bambino. Gli sviluppatori hanno spiegato in soldoni come funziona il gioco in questo caso: "Il gioco sarà in grado di capire se l'uccisione accidentale di civili è stata una cosa voluta o una tragica conseguenza della missione. Ma se, cercando di fare bene il vostro lavoro, capiterà che vi sentiate in colpa per aver ucciso un civile, beh, avremo fatto il nostro lavoro perché è quello che vogliamo, che il gioco sia così reale da farvi stare male se uccidete persone innocenti".

Ciò che l'ex marine critica è proprio questa voglia di realismo e lo fa spiegando quello che succede a lui ogni giorno da quando è tornato dalla sua missione militare.

"Non passa giorno che io non pensi all'Iraq. Ogni giorno e probabilmente sarà così per tutta la vita penso a quello che è successo. 'Oh cavolo, ho fatto una cosa sbagliata e mi spiace' non assomiglia minimamente a quello che dobbiamo sopportare in un combattimento. Vedevamo i kamikaze legare esplosivi attorno ai loro toraci, imbottiti di metanfetamine prima di correrci addosso, incapaci di sentire i colpi delle nostre armi rimbalzargli addosso per fermarli. Avevamo i detenuti che ci dicevano che tanto avrebbero trovato le nostre famiglie, le avrebbero torturate e postato i video su internet. La realtà della guerra è la tua unità che abbandona gli interpreti iracheni/afghani che hanno rischiato le loro vite per aiutarti, consci del fatto di quello che succederà a loro e alle loro famiglie una volta che non saranno più protetti".

L'ex marine continua a raccontare eventi reali successi a lui e alla sua squadra, cercando di far capire quanto le persone che hanno testato con mano la guerra siano ancora provate da queste storie. E' molto comune infatti che gli ex militari, una volta tornati a casa, soffrano di disturbo post-traumatico che, se non curato attraverso medici specialisti, può portare addirittura al suicidio o all'omicidio. "Agli sviluppatori dico: la prossima volta che vorrete catturare eventi spiacevoli o di raffigurare la realtà della guerra, fermatevi un secondo a pensare. Questo non è stato un gioco per noi, questa è stata la dura realtà. E prego che voi tutti non abbiate mai a che fare con questa realtà."

Cosa ne pensate riguardo questo argomento? Siete d'accordo con l'ex marine? Fatecelo sapere nei commenti.