Dei genitori hanno finto il ban del figlio di 6 anni da COD: Warzone solo per creare un video virale
Activision per una volta non aveva colpe.
La scorsa settimana vi avevamo riportato la notizia secondo cui, RowdyRogan, il bambino prodigio di sei anni giocatore di Call of Duty: Warzone era stato bannato da Activision. Ora, secondo quanto affermato da PC Gamer, tutto questo sarebbe stata una farsa architettata dai genitori per diventare virali. Activision quindi in questo caso non c'entra proprio nulla.
Rogan, che ha solo sei anni, stava prendendo parte alla competizione annuale Faze5, dove i partecipanti da tutto il mondo partecipano a una serie di sfide per unirsi al clan FaZe. Gli ultimi cinque giocatori che sopravvivono possono unirsi all'organizzazione di eSport. RowdyRogan era arrivato nei primi 20 - come rivelato in un video sul suo canale YouTube - e aveva ricevuto la sfida di creare un video virale. Così i genitori hanno messo in scena la reaction del suo ban.
Nel video, viene visualizzato un messaggio che dice "Account definitivamente sospeso" quando RowdyRogan era nei menu di Call of Duty. In realtà, si tratta di un messaggio falso che era stato modificato in seguito a una notifica relativa alla sua disconnessione dal server. Rogan quindi procede a fingere di piangere tra le braccia di suo padre. In seguito i fan del bambino hanno incolpato Activision, mandando in tendenza su Twitter l'hashtag #FreeRogan.
I genitori del piccolo giocatore sono riusciti a mantenere il segreto per qualche giorno, fino ad oggi. "Questa particolare sfida era creare contenuti che diventassero virali", ha detto il capo di Faze Lee Trink in una dichiarazione a PC Gamer. "Viene valutato anche ciò che i finalisti scelgono di fare con queste attività e il modo in cui affrontano ciascuna sfida, non solo i risultati quantitativi. Un'ampia sfida è più emblematica di come sarà la loro esperienza in FaZe poiché uno dei nostri obiettivi chiave è supportare la visione dei nostri talenti della loro carriera individuale. Il processo di valutazione non è matematico. È molto più qualitativo che quantitativo".
Insomma, si è trattato di un video creato apposta per diventare virale, e senza dubbio i genitori del piccolo sono riusciti nel loro intento.