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In Call of Duty: WWII la salute non si rigenererà automaticamente

"Non siete dei supereroi".

Pare che con Call of Duty: WWII i ragazzi di Sledgehammer Games vogliano dimostrare che la serie ha ancora parecchio da dire a livello qualitativo e che il ritorno al passato riuscirà a convincere anche i fan che negli ultimi anni si sono allontananti dal franchise.

Il titolo in questione dovrebbe proporre diversi cambiamenti piuttosto evidenti alla classica formula di gioco a cui ci siamo abituati con gli ultimi Call of Duty e uno dei più evidenti sarebbe legato alla gestione del sistema di salute. Come sottolineato dagli sviluppatori e da Activision, c'è la volontà di catturare l'essenza della seconda guerra mondiale e, per quanto si tratti di un videogioco, i personaggi non saranno di certo dei supereroi quasi invincibili.

Glen Schofield, cofondatore di Sledgehammer Games.

"Dovrete preoccuparvi di ogni proiettile. Non siete dei supereroi. Non potete semplicemente stare in piedi, prendervi sette proiettili, accucciarvi e sparare di nuovo. È un bel cambiamento per noi avere a che fare con reclute che non sono i migliori soldati, mostrare le vulnerabilità. Sono ingenui. È davvero una bella sfida creare questo diverso tipo di gameplay", spiega Glen Schofield a Polygon.

Pare proprio che la rigenerazione automatica della salute non sarà presente ma per il momento Schofield non ha spiegato come verrà gestito il sistema della salute. L'ipotesi più plausibile è, ovviamente, quella dei medkit.

Cosa pensate di questa scelta degli sviluppatori?