CD Projekt RED: "i videogiochi sono opere d'arte collaborative non solo beni di consumo del mercato di massa"
L'opinione di Patrick Mills, quest designer di Cyberpunk 2077.
I videogiochi sono arte? La risposta a una domanda di questo tipo non è semplice e anche all'interno dell'industria videoludica ci sono voci e visioni contrastanti. Grandi nomi di scuola giapponese come Miyamoto e Kamiya non considerano i videogiochi arte mentre personaggi maggiormente fuori dal coro come Josef Fares (creatore di Brothers: A Tale of Two Sons e A Way Out) hanno opinioni diametralmente opposte.
A dire la sua in questo caso è il quest designer di Cyberpunk 2077 e membro di CD Projekt RED, Patrick Mills all'interno di un'intervista pubblicata da Metro.
"Abbiamo preso qualcosa che permette a tutti di vedere le tematiche che affrontiamo, potete avere prospettive diverse su di esse e anche all'interno del nostro team è così. Il gioco è realizzato da un gran numero di persone con opinioni molto diverse. Ho colleghi, buoni amici con cui non concordo con molta forza e la stessa cosa vale per loro per quanto riguarda alcune mie posizioni. Nonostante ciò stiamo realizzando tutto questo insieme.
"Proprio come in The Witcher 3, quando si gioca Cyberpunk 2077 ci sono questo tipo di cose. Ci sono delle contraddizioni in The Witcher 3, ci sono scene che dicono una cosa e altre che ne dicono una diversa e per quanto siano delle contraddizioni sono anche qualcosa di fantastico, meraviglioso. Questi non sono solo beni di consumo del mercato di massa sono anche...dio questo suona così pretenzioso, allo stesso tempo sono opere d'arte collaborative. Proprio come i film, proprio come la televisione. Mi piace pensarla in questo modo".
Cosa pensate delle parole di Mills e di questa doppia natura dei videogiochi?
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