Videogiochi dura mazzata in Cina: il nuovo blocco avrebbe causato la chiusura di 14.000 compagnie legate al settore
Nuove strette sui videogiochi.
Continua il congelamento delle licenze dei videogiochi da parte della Cina. Il South China Morning Post rileva che la National Press and Publication Administration (NPPA) non ha pubblicato un elenco di titoli appena approvati dal luglio 2021. Per questo motivo, secondo il quotidiano statale Securities Daily, circa 14.000 piccoli studi di gioco e società di connessione di videogiochi, compresi quelli coinvolti nel merchandising o nell'editoria, sono falliti.
In genere, l'NPPA approva da 80 a 100 giochi al mese, quindi la mancanza di un elenco approvato ha bloccato una parte del settore. La Cina è un mercato così massiccio e la pausa ha causato incertezza che ha portato a licenziamenti di società di giochi e conglomerati con divisioni improntati al gaming.
Questa chiusura riguarda in maggior parte i piccoli studi in quanto colossi come Tencent hanno continuato ad espandersi a livello internazionale come un modo per bilanciare la situazione normativa in patria.
Non è stato fornito alcun motivo per la sospensione e l'NPPA non ha dichiarato quando riprenderanno le approvazioni. Prima di quest'ultimo blocco, il periodo più lungo in cui non sono state rilasciate nuove licenze di gioco è stato una finestra di nove mesi nel 2018.
Fonte: Gamepur